Pagina:Salgari - Sul mare delle perle.djvu/85

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cap. v. — La rocca del re dei pescatori di perle. 71

veva a me la posizione, gli onori e le ricchezze.

«— Io ti giuro, sire, sulla memoria dei miei avi che un giorno occuparono il trono su cui ora tu siedi, che io sono innocente, — rispose il generale con voce solenne.

«— Tu menti.

«— Te lo giuro anche sulla testa di mio figlio.

«— Ah, sì, mi dimenticavo che tu hai un figlio — rispose il marajah con un feroce sorriso — egli rimarrà in mano mia come ostaggio contro le possibili vendette dei tuoi partigiani e di tuo fratello. Vattene!

«Il generale, vedendo che ormai le sue proteste sarebbero state vane, si lasciò condurre via senza opporre la menoma resistenza, mentre il principe andava a collocarsi ad un balcone del palazzo da cui voleva assistere al supplizio che aveva ordinato.

«Il prigioniero fu condotto nella corte degli elefanti, nel cui centro era stato collocato un enorme ceppo.

«Col corpo nudo, appena coperto da un paio di calzoncini di tela, fu gettato su quel ceppo in modo che appoggiasse per bene la testa.

«Un momento dopo Munin, l’enorme elefante, entrava, montato dal suo mahut, il quale aveva già ricevuto gli ordini pel supplizio dello sventurato generale. Doveva lasciar fare al gigantesco animale.

«Questi, appena vide la sua vittima, mandò un barrito spaventevole e si precipitò innanzi colla