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Capitolo Decimoterzo.

Il domatore di tigri.


La vittoria dei cannibali era completa. Quell’attacco furioso ed irresistibile, le loro lance, le loro pesanti mazze e il loro numero quasi venti volte superiore a quello dei difensori, avevano trionfato sul coraggio e sulle armi da fuoco degli uomini bianchi.

I marinai, dopo aver fatto prodigii di valore e di aver perduto sei compagni caduti nel più folto della mischia, impotenti ormai a far argine all’irrompente furia dei nemici e sul punto di venire circondati e tagliati a pezzi, al comando dato da Bill si erano affrettati a porsi in salvo sugli alberi, asilo più facile a difendersi, mentre il capitano Hill, dopo di essersi aperto il varco fra gli assalitori a colpi di sciabola, si era precipitosamente ritirato nella cabina di Anna chiudendo e assicurando il boccaporto per impedire, od almeno ritardare, la discesa degli antropofagi nel quadro di poppa.

I vincitori, quantunque ridotti a un terzo, poichè un gran numero di loro giacevano sul ponte contorcendosi fra rivi di sangue