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94 l'istoria del concilio tridentino


pregandoli a non dar fede alle calunnie e servar il loro giudicio intiero, sin che gl’imputati abbiano luoco di scolparsi pubblicamente. E perciò vogliono pregare Cesare che per utilitá della Chiesa congreghi quanto prima un concilio pio e libero in Germania, e non voglia proceder con la forza, sin che la causa non sia disputata e difinita legittimamente.

Rispose il re di Francia con littere molto ufficiose, in sostanza rendendo grazie della comunicazione di un affare di tanto momento; mostrò esserli stato molto grato intender la loro discolpazione, approvare l’instanza che li vizi siano emendati, nel che troveranno congionta anco la volontá sua con la loro. La richiesta del concilio esser giusta e santa, anzi necessaria, non solo per i bisogni di Germania, ma per tutta la Chiesa; non essere cosa onesta venir alle armi, dove si può con la trattazione metter fine alle controversie. Del medesmo tenore furono anco le lettere del re d’Inghilterra, oltre che in particolare si dechiarò desiderare esso ancora il concilio e volersi interporre con Carlo per trovar modo di concordia.

Andata per tutta Germania la notizia del decreto imperiale, immediate fu dato principio ad accusar nella camera di Spira quelli che seguivano la nova religione, da chi per zelo e da altri per vendetta di proprie inimicizie, e da alcuni ancora per occupar li beni delli avversari; furono fatte molte sentenzie, molte dechiarazioni e molte confiscazioni contra principi, cittá e privati; e nessuna ebbe luogo, se non qualcuna contra quelli privati, li beni de’ quali erano nel dominio de cattolici. Dagli altri le sentenzie erano sprezzate, con gran diminuzione non solo della reputazione della camera, ma anco di quella di Cesare. Il quale si avvidde presto che la medicina non era appropriata al male, che quotidianamente andava facendosi maggiore; perché li prencipi e cittá protestanti, oltre il tenir poco conto delli giudicii camerali, si erano restrette tra loro e preparate alla difesa e fortificatesi anco con le intelligenze forestiere; sí che camminando le cose inanzi, si vedeva nascere una guerra pericolosa per ambe le parti e,

in qualonque modo l’esito succedesse, perniciosa alla Germa-