Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/125

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libro primo - capitolo v 119


cose intrinsecamente con lui, dicevano che non poteva essere celebrato altrove che in Italia, perché altrove non sarebbe stato libero, e che in Italia non si poteva elegger altro luoco che Mantova.

Il Vergerlo, ritornato in Germania, fece l’ambasciata del pontefice a Ferdinando prima, e poi a qualunque delli protestanti che andava a trovare quel re per li occorrenti negozi; e finalmente fece un viaggio per trattar anco con gli altri. Da nessuno d’essi ebbe altra risposta, salvo che averebbono consultato insieme nel convento che dovevano ridurre in fine dell’anno, e di comun consenso deliberata la risposta. La proposizione del noncio conteneva che quell’era il tempo del concilio tanto desiderato, avendo il pontefice trattato con Cesare e con tutti i re per ridurlo seriamente, e non come altre volte in apparenzia; e acciò che non si differisca piú, aveva risoluto d’eleggere per luoco Mantova, conforme a quello che giá due anni era stato risoluto con l’imperatore. La qual cittá essendo d’un feudatario imperiale e vicina alli confini di Cesare e de’ veneziani, potevano tenirla per sicura, senzaché il pontefice e Cesare averebbono data ogni maggior cauzione. Non essere bisogno risolvere né parlare del modo e forma di trattrare nel concilio, perché molto meglio ciò si fará in esso quando sará congregato. Non potersi celebrar in Germania, abbondando quella di anabattisti, sacramentari ed altre sette, per la maggior parte pazzi e furiosi; per il che alle altre nazioni non sarebbe sicuro andare dove quella moltitudine è potente, e condannare la sua dottrina. Che al pontefice non sarebbe differenzia di farlo in qualunque altra regione, ma non vuol apparire che sia sforzato e li sia levata quell’autoritá, che ha avuto per tanti secoli, di prescriver il luoco de’ concili generali.

In questo viaggio il Vergerio trovò Lutero a Vittemberg, e trattò con lui molto umanamente con questi concetti, estendendoli e amplificandoli assai. E prima accertandolo che era in grandissima estimazione appresso il pontefice e tutto il collegio de’ cardinali, quali sentivano dispiacere estremo che fosse