Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/213

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libro secondo - capitolo ii 207


riputando meglio, con tenerla secreta, poterla usare come gli accidenti comportassero, rispose prontamente che nel concilio tutti erano un solo corpo, e che tanto sarebbe stato necessario legger le bolle di ciascun vescovo, per mostrare che egli era tale e instituito dalla sede apostolica; che sarebbe cosa longa, e per quelli che veniranno alla giornata occuperebbe tutte le congregazioni. E con questo mise fine all’instanza, e ritenne la dignitá della legazione, che consisteva in esser illimitata.

Venne finalmente il 13 di decembre, quando in Roma il papa pubblicò una bolla di giubileo, dove narrava aver intimato il concilio per sanar le piaghe causate nella Chiesa dagli empi eretici. Per il che esortava ognuno ad aiutar li padri congregati in esso con le loro preghiere appresso Dio; il che per far piú efficacemente e fruttuosamente, dovessero confessarsi, digiunare tre diì, e nelli medesimi intervenire alle processioni e poi ricever il santissimo Sacramento, concedendo perdono di tutti li peccati a chi cosí facesse. E l’istesso giorno in Trento li legati con tutti li prelati, che erano in numero venticinque, in abito pontificale, accompagnati dalli teologi, dal clero e dal popolo forestiero e della cittá, fecero una solenne processione dalla chiesa della Trinitá alla cattedrale. Dove gionti, il Monte primo legato cantò la messa dello Spirito Santo, nella quale fu fatto un longo sermone dal vescovo di Bitonto con molta eloquenza; e quella finita, fecero legger li legati un’ammonizione de scripto, molto longa, la somma della quale era: esser carico loro nel corso del concilio ammonire li prelati in ogni occorrenza; era giusto dar principio in quella prima sessione, intendendo però di far tanto quell’ammonizione, quanto tutte le altre a se stessi ancora, come della stessa condizione con loro; che il concilio era congregato per tre cause: per estirpazione dell’eresia, restituzione della disciplina ecclesiastica e recuperazione della pace; per esequire le quali cose prima conveniva aver un vero ed intimo senso d’esser stati causa di tutte tre quelle calamitá. Dell’eresie, non per averle suscitate, ma non avendo fatto il debito in seminar buona dottrina e sradicar la zizzania. Delli corrotti