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libro secondo - capitolo ii | 229 |
si correggessero: arguendo di qua che se non si trattasse de
dogmi, si canonizzeria il colloquio e la dieta futura, e non
si potrebbe con buona ragione impedir che in Germania non
si trattasse della religione quello che si ricusava di trattar in
concilio.
Fu nella congregazione un gran prelato e ricco, il quale con orazione meditata attese a mostrar che non bisognava mirar se non alla reforma, esagerando molto la desformazione comune d’ogni parte del clero, e inculcando che fin che li vasi nostri non si mondassero, lo Spirito Santo non poteva abitarvi, e per consequente non si poteva sperare alcun retto giudicio nelle cose della fede.
Ma il Cardinal Santa Croce, preso di qua il parlare, disse che era molto ben ragione non differir niente la riformazione di quei medesimi che avevano a maneggiar il concilio; ma che quella era ben facile ed ispedita, e si poteva metter subito in esecuzione, senza ritardar il capo dei dogmi, per se stesso intricato e di longa digestione. Lodò molto quel prelato d’aver raccordato cosa cosí santa e di buon esempio, perché incominciando da se stessi si poteva riformar tutto il resto del mondo con facilitá, esortando tutti con efficaci parole a venirne alla pratica. Questa sentenzia fu ben da tutti lodata, ma non fu seguita, dicendo molti che la riforma doveva esser universale, e non si doveva perder tempo in quella particolare: per il che fu concluso da tutti, eccettuati doi soli, che li articoli della religione e della reformazione fossero trattati di pari, sì come di pari sono desiderati da tutto il mondo e giudicati necessari, e insieme proposti nelle bolle di Sua Santitá. Restarono contenti li legati di quella resoluzione, se ben averebbono desiderato piuttosto trattar della sola fede, tralasciata la riforma. Ma tanto era il timore che avevano di esser costretti a trattar della reformazione sola, che reputavano total vittoria il mandarle ambedue insieme, pensando anco che finalmente la loro opinione di tralasciar la riforma era pericolosa, volendo resister a tutti li prelati e a tutti li stati di cristianitá che la dimandavano, e non potendosi fare