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l'istoria del concilio tridentino |
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rimedio: l’intelligenza litterale del testo della sacra Scrittura
nella sua lingua originale in quale è scritto. E tutto il rimanente di sua vita, che undici anni furono, si diede solo allo
studio delle Scritture, esponendo non la translazione latina, ma
li fonti, ebreo nel vecchio e greco nel novo Testamento: delle
qual lingue non avendo egli alcuna cognizione, adoperò persone intendenti che di parola in parola li facessero costruzione
del testo, come le opere sue scritte sopra li sacri libri mostrano. Esser solito dire quel buon cardinale che l’intender il
testo latino non era intendere la parola di Dio infallibile, ma
quella del traslatore, soggetto e succombente agli errori; che
ben disse Geronimo, il profetare e scriver sacri libri provenire
dallo Spirito Santo, ma il transitargli in altra lingua esser
opera della perizia umana; e che dolendosi diceva: «Piacesse
a Dio che li dottori delli secoli inanzi avessero cosí fatto, che
le eresie luterane non averebbono trovato luoco!» Soggionse
non potersi approvar translazione alcuna, se non reprovando
il canone Ut veterum d. 9, che comanda di aver il testo ebreo
per esaminar la realtá delli libri del vecchio Testamento, e il
greco per norma di quei del novo. L’approvar un’interpretazione per autentica esser condannar san Geronimo e tutti quelli
che hanno tradotto: se alcuna è autentica, a che potrebbono
servir le altre non autentiche? Una gran vanitá sarebbe produr
copie incerte, avendone in forma probante; doversi tenir con
san Geronimo e col Gaetano che ogni interprete abbia potuto
fallare, con tutto che abbia usato ogni arte per non scostarsi
dall’originale. Così certa cosa essere che, se il santo concilio
esaminasse ed emendasse al testo vero un’interpretazione, lo
Spirito Santo, che assiste alle sinodi nelle cose della fede, gli
soprastarebbe che non facesse errore; e una tal traduzione cosí
esaminata ed approvata si potrebbe dir autentica. Ma se senza
tal esamine si possi approvarne una e promettersi che lo Spirito Santo assista, non ardiva dirlo, se dalla santa sinodo non
fosse cosí determinato, vedendo che nel concilio delli santi
apostoli precesse una grande inquisizione. Ma essendo una tal
opera di decene d’anni, né potendosi intraprendere, pareva