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282 l'istoria del concilio tridentino


figlio fosse stato mangiato, la posteritá di quello però non averebbe contratto peccato; e se Adamo avesse peccato dopo generati figli, ad essi, quantonque nati innanzi, sarebbe stato imputato il peccato di Adamo. Contra di che Soto disputò che se Adamo avesse peccato dopo nati figli, quelli non sarebbono stati soggetti, ma siíben li nepoti nati di loro.

Fu comune voce che ’l sesto articolo è eretico, perché nelli battezzati asserisce rimaner cosa degna di dannazione; e il settimo, per lasciar nel battezzato reliquie di peccato; e piú chiaramente l’ottavo, mentre pone la concupiscenza nei battezzati esser peccato. Solo fra’ Antonio Marinaro carmelitano, non discordando dagli altri in affermare che ’l peccato è scancellato per il battesmo e che la concupiscenza è peccato innanzi, considerò nondimeno, quanto al dannar il contrario di eresia, che sant’Agostino giá vecchio, scrivendo di questa materia a Bonifacio, disse chiaramente che la concupiscenza non era peccato, ma causa ed effetto di esso. E contra Giuliano con parole non meno chiare disse che era peccato, causa di peccato ed effetto ancora; e pure nelle retrattazioni non fece menzione né dell’una né dell’altra di queste proposizioni contrarie: argomento che riputasse ciò non appartenere alla fede e potersene parlar in ambidua li modi, essendo la differenzia piuttosto verbale che altro. Imperocché altra cosa è ricercare se una cosa sia in sé peccato, o vero se sia peccato ad una persona escusata; come se alcuno, andando alla caccia necessaria per il suo vivere, pensando uccidere una fiera, per ignoranza invincibile uccidesse un uomo, li giuriconsulti dicono che l’azione è omicidio e delitto, ma il cacciator è scusato, sí che non è peccato a lui per la circonstanza dell’ignoranza. Cosí la concupiscenza, essendo la medesma inanzi e dopo il battesmo, in se stessa è peccato, e san Paulo dice che anco nelli renati repugna alla legge di Dio, e tutto quello che alla legge divina s’oppone è peccato. Ma il battezzato è iscusato per l’esser vestito di Cristo, sí che in un modo è vero l’articolo, nell’altro falso, e non è giusto condennar una proposizione che abbia un buon senso, senza prima distinguerla. Il qual