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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/289

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libro secondo - capitolo iv 283


parere fu da tutti reprovato, con dire che sant’Agostino pose due sorti di concupiscenza: quella che è inanzi il battesmo, la qual è una repugnanza della volontá alla legge di Dio, quale ebbe per il peccato, e nel battesmo scancellarsi; ed un’altra, che è repugnanza del senso alla ragione, che resta anco dopo il battesmo, la qual Agostino disse effetto e causa, ma non mai peccato; e quando pare che il contrario dica, convien tenere per fermo la mente di Agostino esser che la concupiscenza sia peccato, che nel battesmo resti d’esser tale e divenga esercizio di virtú e buone opere.

Il frate, attesa questa sua opinione, essendoli aggionte le cose dette nelli sermoni fatti da lui nella messa della quarta domenica dell’advento precedente e in quella della quaresima (esortando a mettere la total fiducia in Dio e dannando ogni confidenza nelle opere, e affermando che li atti eroici degli antichi, tanto lodati dagli uomini, erano veri peccati; della differenza ancora della Legge e dell’Evangelio parlando non come de dua tempi, ma come che sempre vi sia stato Evangelio e sempre vi debbia esser Legge; e della certezza della grazia ancora, se ben con qualche clausule ambigue e artificiose, sí che non si averebbe potuto riprenderlo che non si fosse difeso), entrò in sospetto di alcuni che non fosse a fatto alieno dalla dottrina dei protestanti.

Come si venne all’articolo della pena, se ben sant’Agostino, fondatosi sopra san Paulo, professatamente tenne convenirli la pena del fuoco infernale, eziandio nelli fanciulli, e da nessuno delli santi padri fu detto in contrario, con tutto ciò il Maestro [delle sentenze] con li scolastici, che seguono piú le ragioni filosofiche, distinsero due sorti di pene eterne: una, la sola privazione della beatitudine celeste, e l’altra il castigo: e la prima sola diedero al peccato originale. Dall’universal parere de’ scolastici si partí solo Gregorio d’Arimino, che perciò dalle scole si acquistò il titolo di «tormento dei putti»; ma né esso né sant’Agostino furono difesi dalli teologi nelle congregazioni. Un’altra divisione però fu tra loro, volendo li dominicani che li fanciulli morti senza battesmo inanzi l’uso di ragione