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288 l'istoria del concilio tridentino


nella forma che da antichissimo tempo era sempre consueto celebrarsi in onore della Maestá divina. E nelli cento anni seguenti s’aumentò tanto la venerazione, che si ridusse al colmo, e sino all’attribuirgli quello che le Scritture dicono della divina Sapienza; e tra le novitá inventate fu una questa: la total esenzione del peccato originale. Quella però restava solamente nelle opinioni d’alcuni pochi privati, senza aver luoco nelle ceremonie ecclesiastiche né appresso gli uomini dotti. Circa il 1136 li canonici di Lione ardirono d’introdurla negli uffici ecclesiastici. San Bernardo, che in quei tempi viveva, stimato il piú dotto e pio di quel secolo, e nelle lodi della beata Vergine frequentissimo, sino a darli titolo di collo della Chiesa pel quale passa dal capo ogni grazia e ogni influsso, inveí severamente contra li canonici, scrisse loro riprendendoli d’aver introdotto novitá pericolosa senza ragione, senza esempio dell’antichitá; che non mancano luochi da lodare la Vergine, a quale non può piacer una novitá presuntuosa, madre della temeritá, sorella della superstizione, figlia della leggerezza. Il secolo seguente ebbe li dottori scolastici di ainbidue gli ordini, dominicano e franciscano, che nelli loro scritti rifiutarono questa opinione, sino intorno al 1300, quando Giovanni Scoto franciscano, posta la materia in disputa ed esaminate le ragioni, ricorse alla divina potestá, dicendo Dio aver potuto fare che mai fosse in peccato, o che vi fosse solo per un istante, e anco che gli sottogiacesse per tempo; che Dio solo sa qual di questi tre sia avvenuto; esser cosa probabile nondimeno attribuir a Maria il primo, se però non repugna all’autoritá della Chiesa e della Scrittura. La dottrina di questo teologo, nelli suoi tempi celebre, fu comunemente seguita dall’ordine francescano; ma nel particolare della Concezione, vedendo la via aperta dal suo autore, affermò assolutamente per vero quello che da lui fu proposto per possibile e probabile, sotto condizione dubitativa, se non ripugni alla fede ortodossa. Li dominicani constantemente repugnavano, per seguir san Tomaso del loro ordine, celebre per dottrina e per l’approbazione di papa Giovanni XXII, il quale