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304 l'istoria del concilio tridentino


è necessario far ora che il male è gionto al colmo, con precetto piú severo, con pene piú gravi e piú temute, e con piu facil modi di eseguire.

Questo fu approvato dalli primi voti de’ prelati; ma quando toccò a parlare a Giacomo Cortesi fiorentino, vescovo di Veson, egli, lodato quello che dagli altri era detto, aggionse che siccome credeva la presenza dei prelati e curati per li tempi vecchi esser stata causa di mantener la puritá della fede nel popolo e la disciplina nel clero, cosí poteva mostrar chiaramente che la loro assenza nelli prossimamente passati non era causa della sovversione contraria, ed esser stato introdotto il costume di non reseder, perché il reseder era totalmente inutile. Che nelli prossimi tempi niente potevano far li vescovi per conservar la dottrina sana nel popolo, quando li frati e li questori hanno autoritá di predicar contra il voler loro; sapersi che le innovazioni di Germania erano nate per le prediche di fra’ Giovanni Techel e di fra’ Martino Lutero; in svizzeri il male aver avuto origine per le prediche di fra’ Sansone da Milano; e niente averebbe potuto far un vescovo residente contra armati di privilegi, se non combatter e perdere. Non poter un vescovo procurare vita onesta nel clero, poiché, oltre l’esenzione generale di tutti li regolari, ogni capitolo ha l’esenzione sua, e pochi preti privati sono senza quest’arma. Che siano assonti ministri atti al carico, non lo può il vescovo per le licenze de promovendo, e per le facoltá che hanno li vescovi titolari, dalli quali non li è stato lasciato manco il ministerio delle pontificali. E si può in una parola dire che i vescovi non risedono perché non hanno che fare, anzi di piú per non far nascere maggiori inconvenienti, come nati sarebbono per la concorrenza e contenzione con li privilegiati. Concluse che siccome si giudicava necessaria la restituzione della residenzia, cosí si trattasse di restituir l’autoritá episcopale. Dalli vescovi che seguirono questo prelato nel parlare fu anco seguita l’istessa opinione, che fosse necessario comandar la residenza e levare le esenzioni che la impedivano. E furono costretti li legati consentire che de am-