Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/33

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libro primo - capitolo i 27


lerar piú longamente i sacerdoti concubinarii, di dove veniva l’infamia dell’ordine ecclesiastico e il cattivo esempio alli popoli e la corruzione della vita generalmente in tutti: cosa che non si poteva levare se non introducendo, secondo la dottrina apostolica, il matrimonio. Scrisse ancora in propria defesa a tutti li cantoni de’ svizzeri, facendo in particolar menzione di un editto fatto dalli loro maggiori, che ogni prete fosse tenuto ad aver la concubina propria, acciò non insidiasse la pudicizia delle donne oneste; soggiongendo che, se ben pareva decreto ridiculoso, era nondimeno fatto per necessitá e non doveva esser mutato, se non che quanto era costituito a favor del concubinato, al presente doveva esser tramutato in matrimonio legittimo.

Il moto del vescovo indusse li dominicani a predicar contra la dottrina di Zuinglio e lui a defendersi. Per il che anco egli scrisse e pubblicò sessantasette conclusioni, le quali contenevano la sua dottrina e toccavano li abusi del clero e delli prelati. Onde nascendo molta confusione e dissensione, il senato di Zurich entrò in deliberazione di sedare li tumulti, e convocò tutti li predicatori e dottori della sua giurisdizione. Invitò anco il vescovo di Costanza a mandar qualche persona di prudenzia e dottrina per assister a quel colloquio, a fine di quietare li tumulti e di statuir quello che fosse a gloria di Dio. Fu mandato dal vescovo Giacomo Fabro suo vicario, che fu poi vescovo di Vienna: e venuto il giorno statuito del congresso, raccolta gran moltitudine di persone, Zuinglio riprodusse le sue conclusioni, si offerí defenderle e rispondere a qualunque avesse voluto contradirle. Il Fabro, dopo molte cose dette da diversi frati dominicani e altri dottori contra Zuinglio, e da lui risposte, disse che quel tempo e luogo non erano da trattar simile materia, che la cognizione di simil propositi toccava al concilio; il qual anco presto si doveva celebrare, perché cosí diceva esser convenuto il pontefice con li principi e maggiori prelati di cristianitá. Il che tanto piú diede materia a Zuinglio di fortificarsi, dicendo che queste erano

promesse per nutrir il popolo con vane speranze e tra tanto