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414 l'istoria del concilio tridentino


essendo possibile toccar quella materia senza offender tutto l’ordine de’ poveri preti e frati e dar troppo gran presa agli eretici, confessando d’aver approvato per li passati tempi notabili assurditá. Aggionse in fine che del rimanente operassero sí che la sessione riuscisse piú quieta che si potesse, ma con dignitá della sede apostolica.

Poi ruminando il papa gli avvisi avuti da Trento e dal noncio suo di Germania fra se stesso con li suoi intimi, restò pieno di sospetto che il concilio non dovesse partorir qualche gran mostruositá a pregiudicio di lui e dell’autoritá pontificia. Considerava le fazioni tra’ teologi, massime dominicani e franciscani, antichi emuli e contrari di dottrina, che in concilio avevano preso animo di trapassar il segno delle contenzioni, dalli prudenti con difficoltá composte; fra quali essendo delle differenze non minori di quelle che si hanno con luterani, ed essi assai arditi nel tassarsi l’un l’altro, li quali se non si stará sempre nell’accordarli, esservi pericolo che non succedesse qualche grave inconveniente. Faceva gran riflesso sopra la disputa della residenza, se è de iure divino, e sopra l’audacia di fra’ Bartolomeo Carranza, il qual, fomentato da molti, era passato a chiamare l’opinione contraria dottrina diabolica. Vedeva quanto facilmente potesse nascer un altro male simile a quello di Lutero, e che se si fosse fatto della residenza un articolo di fede, il papato era ridotto a niente. Considerava che tutte le riforme miravano a restringere l’autoritá del papa e ampliare quella de’ vescovi; avvertí quanto poco fosse stata l’autoritá sua stimata, avendo il concilio dato speranza di rimetter a lui la riforma (di che anco aveva formato la bolla, avocandola tutta a sé), e poi senza rispetto di lui s’aveva trattata piú acremente. Ebbe gran sospetto dello spirito e animositá de’ spagnoli; considerava le qualitá della nazione, avveduta e che non opera a caso, mostra maggior riverenza che non porta, sta unita in se stessa, e non fa un passo senza aver la mira a cento più inanzi; li parve gran cosa l’aver preso a ridursi insieme e l’aver formato una censura per comune; li pareva verisimile che ciò fosse ardito per fomento