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l'istoria del concilio tridentino |
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la piú vicina a chi viene di lá dai monti, fertile e capace.
Al modo pensando, risolvette di asconder in questo la persona
sua, e operare che fosse fatto dalli legati come da loro, per
l’autoritá che gli aveva data per la bolla data il 22 febbraro
e mandatagli nell’agosto 1545. Che cosí facendo, se sopra la
translazione fosse nata qualche opposizione, sarebbe addossata
alli legati, ed egli come non interessato averebbe piú facilitá
a mantenerla; e quando per qualche accidente occorresse mutar pensiero, lo potrebbe far con intiera sua dignitá. Adonque
risoluto di tanto, spedí un privato gentiluomo familiare del
Cardinal del Monte con lettere di credenza, a fare ad ambi
li legati quest’ambasciata, ordinandoli che non giongesse in
quella cittá inanzi il tempo della sessione, e li commettesse
di trasferire il concilio a Bologna, facendo nascere qualche
apparente causa, o vero valendosi d’alcuna che fosse in essere;
ma venendo all’esecuzione tanto presto che, dopo data la
prima mossa all’impresa, si venisse al fine prima che d’altrove
potesse esser frapposto alcun impedimento.