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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/442

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436 l'istoria del concilio tridentino


concessi ai legati nel concilio. — Arrivo a Trento degli oratori di Carlo V e di re Ferdinando I. — Questi annuncia il concilio alla dieta di Worms. — Opposizione dei protestanti. — Norme da Roma sull’apertura del concilio. — Questioni di precedenza. — Difficoltá sulla rappresentanza del regno di Napoli. — Divieto papale che i prelati si facciano rappresentare. — Preparativi del concilio. — Persecuzione dei valdesi. — Il cardinale Farnese insiste presso Carlo V perché faciliti l’opera del concilio e s’opponga anche con la forza ai protestanti. — Giungono in Trento i procuratori dell’elettore di Magonza. — Risorgono le difficoltá della procura. — Aiuti pecuniari ai vescovi in Trento, in attesa che il concilio inizi i lavori. — L’elettore arcivescovo di Colonia è citato dall’imperatore a Worms: malcontento a Roma ed a Trento per simile intromissione in materia religiosa. — Vani sforzi di Carlo V per attrarre i protestanti al concilio. — Sciolta la dieta di Worms, egli ne preannunzia un’altra a Ratisbona per trattare di religione. — Malumore a Roma e a Trento: molti prelati partono. — Il papa pensa ad una traslazione del concilio. — Il ducato di Parma e Piacenza a Pier Luigi Farnese. — Proposta di sospensione del concilio durante la dieta, purché questa non tratti di religione. — Incerto contegno dell’imperatore. — Si fissa pel dicembre l’inizio dei lavori in concilio.]

Capitolo II (dicembre 1545-gennaio 1546) |||
 p. 206
[Cerimonia di apertura del concilio. — Lettura delle bolle e del decreto di sessione. — Esortazione dei legati e discorso del vescovo di Bitonto. — I legati chiedono istruzioni varie a Roma. — Sguardo retrospettivo all’origine e procedura dei concili. — Il papa esenta i prelati del concilio dal pagamento delle decime. — Il cardinale del Monte propone la procedura del concilio lateranense. — Contrasti sul titolo da darsi al concilio. — Sessione seconda: ancora la questione del titolo. — Opinioni varie sull’ordine da seguirsi nella trattazione: il papa per la precedenza ai dogmi, l’imperatore alla riforma. — Si decide la contemporanea trattazione dei dogmi e della riforma.]
Capitolo III (febbraio-marzo 1546) |||
 p. 232
[Terza sessione: lettura del simbolo niceno-costantinopolitano. — Conferenza religiosa e dieta di Ratisbona: riaffermato contrasto fra luterani e cattolici. — Lavori del concilio: congregazioni sul canone della sacra Scrittura. — Critica delle dottrine luterane. — Dell’autoritá della sacra Scrittura e della tradizione. — Dell’autenticitá dei libri sacri. — Lagnanze di vescovi in concilio pel pagamento delle pensioni. — Breve soggiorno del Vergerio a Trento: sua apostasia. — Dell’autoritá della Volgata in relazione col testo e con le altre traduzioni. — Della moderna interpretazione della Scrittura. — Si approva la Volgata, proponendone la correzione. — Se ne condanna ogni interpretazione contraria alla dottrina della Chiesa e dei Padri. — Si condanna l’abuso dei testi sacri in azioni profane o superstiziose. — Dell’insegnamento religioso e della predicazione.]