Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/47

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libro primo - capitolo ii 41


ziate l’inclinazioni carnali, se ben mostra di farlo con maggior modestia per piú efficacemente ingannare. E se alcuno dicesse Lutero esser stato condennato non udito e non defeso, e però che sia conveniente udirlo, debbia responder esser giusto udirlo in quello che tocca al fatto, cioè se ha predicato o scritto, o no; ma sopra le cose della fede e la materia de’ sacramenti ciò non esser conveniente, perciò che non s’ha da metter in dubbio quello che una volta è stato approvato dalli concili generali e da tutta la Chiesa.

Poi gli dá commission il pontefice di confessar ingenuamente che questa confusione è nata per i peccati degli uomini, massime de’ sacerdoti e prelati: confessando che in quella santa sede, giá alcuni anni, sono state fatte molte cose abominevoli, molti abusi nelle cose spirituali, molti eccessi nelli precetti, e finalmente tutte le cose mutate in male; in maniera che si può dire che l’infermitá sia passata dal capo nei membri, dalli summi pontefici nelli inferiori prelati, sí che non vi è stato chi faccia bene, neppur uno. Alla correzione del qual male egli, per propria inclinazione e debito, è deliberato adoperarsi con tutto lo spirito, ed usar ogn’opera acciocché inanzi ogn’altra cosa la corte romana, di onde forse tanto mal è proceduto, si riformi: il che tanto piú fará, quanto vede che tutto ’l mondo avidamente lo desidera. Nessun però dover maravegliarsi se non vederá cosí immediate emendati tutti gli abusi; perché essendo il male invecchiato e multiplice, bisogna a passo a passo proceder nella cura e cominciar dalle cose piú gravi, per non turbar ogni cosa col voler fare tutto insieme. Commise ancora il pontefice che promettesse per suo nome che egli li serverebbe li concordati e che s’informerebbe delli processi avocati dalla rota, per rimetterli ad partes secondo la giustizia; e in fine che sollecitasse li prencipi e stati per nome suo a risponder alle lettere, ed informar lo pontefice delli mezzi mediante i quali si potesse ovviar piú comodamente ai luterani. Oltre l’aver presentato il breve

del papa e l’instruzione, propose anco il noncio che in Germania si vedeva quasi per tutto li religiosi uscir del monastero