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88 l'istoria del concilio tridentino


o delle scole, non consentí che il suo nome fosse posto nelle contenzioni. E all’imperatore fece risposta che non faceva bisogno per allora entrar in stretto esamine della dottrina, ma considerare l’esempio che s’averebbe dato a tutti li spiriti inquieti e sottili, a’ quali non averebbono mancato infinite altre novitá da proporre con non minore verisimilitudine, le quali avidamente sarebbono state udite, per il prurito d’orecchie che eccitano nel mondo le novitá. E quanto agli abusi notati, il correggerli causerebbe maggiori inconvenienti di quelli che si pensa rimediare. Il suo parere esser che, essendo letta la dottrina de’ luterani, per levare il pregiudicio fosse letta una confutazione parimente, la quale non si pubblicasse in copie per non aprir strada alle dispute, e s’attendesse col mezzo del negozio ad operare che li protestanti ancora s’astenessero dal camminar piú inanzi, proponendo favori e minacce. Ma la confessione letta, negli animi de’ cattolici che l’udirono fece diversi effetti: alcuni ebbero li protestanti per piú empi di quello che si erano persuasi prima che fossero informati delle loro particolari opinioni; altri in contrario remisero molto del cattivo concetto in che li avevano, riputando li loro sensi non tanto assurdi quanto avevano stimato: anzi, quanto a gran parte degli abusi, confessavano che con ragione erano ripresi. Non è da tralasciare che il Cardinal Matteo Langi, arcivescovo di Salzburg, a tutti diceva esser onesta la riforma della messa, e conveniente la libertá nei cibi, e giusta la dimanda d’esser sgravati di tanti precetti umani; ma che un misero monaco riformi tutti, non esser cosa da sopportare. E Cornelio Sceppero, secretario dell’imperatore, disse che se li predicatori protestanti avessero denari, facilmente comprerebbono dagl’italiani qual religione piú li piacesse; ma senza oro non potevano sperare che la loro potesse rilucere nel mondo.

Cesare, conforme al conseglio del legato, approvato dalli conseglieri propri ancora, desideroso di componer il tutto con la negoziazione, cercò prima di separar gli ambasciatori delle cittá dalla congionzione con li principi; il che non essendo