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libro terzo - capitolo i 5


di far viaggio da Roma a quella cittá. Si fecero diverse congregazioni, nelle quali altro non fu trattato se non come defendere la traslazione per legittima, e le ragioni per mostrare che quei di Trento fossero tenuti ad unirsi con loro.

Venuto il 21 aprile, giorno giá destinato per la sessione, con celebre concorso di tutto il populo di Bologna, e con molta solennitá, li legati accompagnati da trentaquattro vescovi si ridussero al consesso, nel quale altro non fu fatto se non letto un decreto, dove si diceva che essendosi deliberato in Trento di transferir la sinodo a Bologna e celebrar la sessione in quel giorno, pubblicando canoni in materia de sacramenti e della riforma, nondimeno, considerando che molti prelati, soliti a ritrovarsi nel concilio, erano stati occupati nelle loro chiese per le feste di Pasca, sperando che presto saranno per venire, per far le cose con dignitá e gravitá si differisce a celebrare quella sessione sino alli 2 giugno, riservandosi nondimeno di poter anco restringere il termine. Fu anco decretato di scriver lettere per nome della santa sinodo generale alli padri rimasti in Trento, ortatorie ad andar a Bologna e unirsi col suo corpo, dal quale separati non possono chiamarsi congregazione ecclesiastica, anzi danno molto scandolo al popolo cristiano. Le quali lettere, ricevute in Trento, furono giudicate poco prudenti, come quelle che erano per esasperare, non per ammollire gli animi. E perciò fu consegliato di non dare risposta per non introdurre contenzione, ma lasciar cader il tentativo, quale era ascritto alla troppo libertá di procedere del cardinale del Monte, non alla moderazione dell’universale.

Cesare, che con tutto l’esercito era nella Sassonia, con potente armata di quell’elettore a fronte, occupato tutto nelle cose della guerra, aveva deposto li pensieri delle cose del concilio. E il 24 dell’istesso mese, ordinato l’esercito sopra il fiume Elb, detto da’ latini Albis, venne a giornata; dove il duca elettore restò ferito e preso, e l’esercito suo disfatto: onde indebolite le forze de’ protestanti, il langravio fu costretto ad accomodarsi: e pochi di dopo, essendosi interposti