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6 l'istoria del concilio di trento


il genero Maurizio e l’elettore di Brandeburg, spontaneamente comparve. Il duca prima fu condannato a morte come rebelle, poi concessagli la vita con varie condizioni durissime, le quali tutte accettò, fuorché di sottomettersi al concilio nella causa di religione: e Cesare si contentò che, fermate le altre, questa fosse tralasciata. Al lantgravio ancora furono proposte altre condizioni: tra quali questa una, di ubidir alle decreti del concilio di Trento; al che non consentendo, sottoscrisse di rimettersi ad un concilio pio e libero, dove fossero riformati il capo e le membra, come farebbe il duca Maurizio e l’elettore di Brandeburg. E rimasero ambidua prigioni, il sassone in perpetuo, il lantgravio a beneplacito di Cesare. Per questa vittoria l’imperatore, fatto patrone della Germania, s’impatronì di numero grande d’artegliaria, e cavò dalle cittá e prencipi gran quantitá di danari; e per dar forma pacifica alle cose con le armi acquistate, ordinò una dieta in Augusta.

Le quali cose afflissero grandemente il pontefice, che considerava l’Italia esser senza aiuto e restar a discrezione dell’imperatore. Si confortava però che sarebbe costretto, avendo vinto per forza, mantenersi anco con la medesimi, e però non averebbe potuto levare l’esercito di lá cosí presto: tra tanto a lui restava tempo di poter trattare e convenire col novo re di Francia, con gl’italiani, e mettersi in sicuro. Sentiva in tante molestie allegrezza d’esser liberato dal timore del concilio. Lodava sopra modo la risoluzione del cardinale del Monte, dal quale riconosceva questo bene. Deliberò di mandar in Francia Geronimo Boccaferro romano, cardinale di San Giorgio, in apparenza per dolersi col re della morte del padre e rallegrarsi del principio del suo regno, ma con commissioni di trattar intelligenza e confederazione; diede il pontefice al legato amplissima potestá di conceder al re ogni dimanda nella materia beneficiale, senza aver risguardo alcuno alli decreti del concilio tridentino. E per esser pronto a ricever ogni occasione che nascesse in Germania d’implicare l’imperatore in difficoltá, e acciocché in dieta non fosse presa

qualche deliberazione a suo pregiudicio, mandò Francesco