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154 | l'istoria del concilio di trento |
sacerdozio visibile; che l’onzione non sia necessaria; che non
si dia lo Spirito santo; che li vescovi non siano de iure divino
e superiori alli preti. Sopra questi anco furono formati quattro
capi di dottrina: della necessitá e instituzione del sacramento
dell’ordine, del visibile ed esterno sacerdozio della Chiesa,
della ierarchia ecclesiastica, e della differenza del prete dal
vescovo. La qual dottrina e canoni essendo approvati dalla
congregazione generale, furono posti tutti in un decreto sotto
l’istesso contesto con quello del sacrificio, per pubblicarli
nella sessione; se ben ciò non fu fatto, per le ragioni che si
diranno. Per il che anco non si fa piú particolar menzione
delle cose che in quelle congregazioni di decembre e gennaro
passarono, essendo le stesse materie ventilate di novo sotto
Pio IV nella terza reduzione; alla quale quando saremo gionti,
narrerò le differenze tra questi decreti formati ora e quelli che
furono stabiliti dopo, sotto Pio.
Ma andando a Trento da molte parti nova che si facevano soldati per tutta Germania, e temendosi di guerra, li tre elettori, che vedevano le cose loro in pericolo, mandate lettere e messi all’imperatore, richiedevano di poter tornar alli stati loro per conservazione delle cose proprie. Cesare, che desiderava la continuazione del concilio, li rispose nel principio del 1552 che li rumori non erano tanto grandi quanto la fama portava; che egli aveva mandato a veder la veritá, e s’erano trovati solamente alcuni pochi sollevati, ma che le cittá erano in ufficio; e che Maurizio, del qual era rumore che fosse in moto, doveva andarlo a trovare, e aveva anco giá destinato ambasciatori, li quali tuttavia si trovano in Ispruc per inviarsi immediate a Trento; che quei pochi soldati allogati nella Turingia, quali, trascorsi, avevano fatto danno nelle terre del magontino, erano mossi per solo mancamento de stipendi; che egli aveva mandato persona espressa, acciò fossero pagati e licenziati; che egli era consapevole di tutto quello che si diceva e temeva, né trascurava cosa alcuna; aveva in ogni luoco chi l’avvisava, né perdonava a spesa. Per il che li confortava a non abbandonar il concilio, che portarebbe pericolo di discio-