Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/163

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libro quarto - capitolo v 157


per capo. Spontato questo, vennero al soprassedere le materie. Diceva il Toledo aver sentito tante volte a predicare esser cosí cara a Cristo la salute d’un’anima sola che descenderebbe di novo ad esser crocifisso per acquistarla; e ora con differire si ricusava per salvar tutta Germania: dove era l’imitazione di Cristo? Si scusava il legato con li comandamenti del papa assoluti, a’ quali non poteva contravvenire: ma replicando l’ambasciatore che al ministro si dá l’instruzione in scritto e la discrezione si rimette alla prudenza, disse il legato che vedeva molto bene questo esser un grado per incamminarsi a dimandar retrattazione delle cose decise. Li diede parola l’ambasciatore che di ciò non averebbe trattato mai, anzi averebbe fatto efficaci uffici con li sassoni per farli desistere da questa instanza. In fine il legato, persuaso dal noncio veronese (che prima s’era lasciato superare, diceva egli, per non adossare al papa e al concilio un tanto carico, che fosse precipitato negozio cosí importante per la negazione d’una poca dilazione), condescese a dire che si contentava, purché dalli prelati nella congregazione generale fosse prestato assenso; a’ quali anco si rimetteva intorno il salvocondotto che richiedevano.

Fu fatta la congregazione per consultar sopra questi particolari, e fu facile risolvere la dilazione per gli uffici fatti dalli imperiali. Del salvocondotto non fu cosí facile la consultazione, non solo per la ragione allegata dal legato, ma anco perché era aborrito il nome del concilio basiliense e il rimettersi a quello; e quello che piú importava, stimando che alcune cose potevano convenir a quei tempi e non a questi, perché li boemi avevano dottrina non tanto contraria alla chiesa romana. Con tutte queste opposizioni l’autoritá delli tre elettori, del Cardinal Madruccio e l’ufficio degli ambasciatori cesarei prevalse.

Ma da Pietro Tagliavia, arcivescovo di Palermo, fu aggionto che si lasciava di consultare un ponto molto principale: come s’averebbe trattato con li ambasciatori nel darli luoco da sedere o no, nell’usar verso loro e li principi loro termine di onore: perché non lo facendo era romper il negozio, e facendolo era