Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/165

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libro quarto - capitolo v 159


la protestazione e il salvocondotto. Gli ambasciatori cesarei chiesero di aver la minuta del salvocondotto prima che si pubblicasse, per farlo vedere a’ protestanti, acciocché, non satisfacendo loro, si potesse compire in maniera che non avessero occasione di rifiutarlo, come dell’altro avevano fatto.

S’attese nelli giorni seguenti alle suddette cose; le quali compite, gli ambasciatori cesarei chiamarono a loro li protestanti. E avendo l’ambasciator Pittavio fatto un eloquente encomio della bontá e caritá dei padri ed esortato essi protestanti a dare qualche particella di sodisfazione al concilio, sí come essi ne davano molta a loro, gli disse che era concluso di ricever li mandati e le persone e udir le proposte loro in pubblico; differire la conclusione delle cose, ancorché discusse e maturate, per aspettar li teologi e ascoltarli prima; che averebbono avuto il salvocondotto amplissimo, come ricercavano, del quale era fatta la minuta. E si estese molto in mostrare che erano favori e grazie memorabili, passando poi a dire esser necessario conceder alcuna cosa al tempo, e non voler tutto in un momento. Quando si sará nella trattazione, l’occasione li fará ottener molte cose che inanzi parono difficili; che li padri desiderano la venuta dei teologi, e che essi medesimi ambasciatori cesarei hanno cose di gran momento da proponere, e stanno solo aspettando che sia dato principio dalli protestanti, per comparer fuori poi essi. Per questo rispetto, nella dimanda che il pontefice si sottometti al concilio li pregavano andar lentamente, perché anco li padri conoscevano che vi era qualche cosa da correggere nella grandezza pontificia, ma che bisognava camminare con sottil desteritá; che essi medesimi esperimentavano tutto ’l dí la singoiar destrezza e arte che bisognava usar trattando con li ministri pontifici. Parimente che il reesaminar le cose giá concluse non era da proponer cosí nel bel principio, ché sarebbe con troppo infamia e disonore del concilio: però li teologi andassero, che sarebbono uditi in tutte le cose opportunamente; e non li mancherá mai, se si vederanno gravati in alcuna cosa, il partir liberamente.