Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/189

Da Wikisource.


LIBRO QUINTO

CAPITOLO I

(settembre 1552-giugno 1555).

[Al sospeso concilio Giulio III pensa di sostituire in Roma una congregazione di riforma. — Cause delle due prime riunioni del concilio e del lungo indugio frapposto alla terza. — Tentativo di Carlo V di rendere ereditari nel figlio l’impero e il titolo di re dei romani: opposizione di Ferdinando e di Massimiliano. — In Roma si cercano compensi alla diminuita potenza papale: visita a Roma del patriarca Sullakam. — Maria Tudor e la restaurazione cattolica. — Nomina del cardinale Pole a legato, ed ostacoli frapposti da Carlo V alla sua andata in Inghilterra.— Il matrimonio della regina Maria con Filippo. — Azione del Pole in Inghilterra per il ritorno alla Chiesa. — Persecuzioni dei riformati in Inghilterra ed in Francia. — Supplizio del Serveto a Ginevra. — Ingerenza di Ferdinando in materia religiosa: decreto sulla comunione del calice e promulgazione d’un catechismo.— Spirato il termine della sospensione, il concistoro non è d’avviso di riproporre il concilio. — Dieta di Augusta del 1555: Ferdinando propone un colloquio religioso, che il papa cerca di ostacolare. — Invio del cardinale Morone alla dieta. — Morte di Giulio III. — Breve pontificato di Marcello II: suoi propositi di riforma.— Elezione di Paolo IV: sua indole e suoi intendimenti. — L’ambasciata inglese per l’obbedienza. — Erezione dell’Irlanda a regno. — Il papa insiste per la restituzione dei beni ecclesiastici e del danaro di san Pietro.]

Il pontefice, per la dissoluzione del concilio liberato da molti pensieri, riputò bene prevenire le occasioni che potessero farlo ricader di novo, e propose in consistoro la necessitá di