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libro quinto - capitolo ii | 217 |
formato un severissimo processo contra Ascanio Colonna e
Marcantonio suo figlio, per molte offese che pretendeva fatte
alla sede apostolica da Ascanio, sino quando Clemente fu
assediato, e poi contra Paulo III e Giulio; e da Marcantonio
contra sé e lo stato della Chiesa. E narrate in consistoro
tutte le ingiurie fatte nei tempi vecchi dai colonnesi alla sede
apostolica, aveva scomunicati Ascanio e Marcantonio, privatili d’ogni dignitá e feudo, con censure contra chi li prestasse aiuto o favore, e confiscate tutte le loro terre nello
stato della Chiesa, datele al conte di Montorio suo nepote,
con titolo di duca di Paliano. Marcantonio, ritirato nel Regno,
fu ricevuto, e alle volte con qualche numero di gente scorreva nelli luochi giá suoi; il che irritava l’animo del papa
sommamente. Il quale, stimando che li suoi cenni dovessero
esser a tutti comandamenti e di poter metter terrore ad ognuno,
non poteva comportar che a Napoli sua patria, dove averebbe
voluto esser tenuto per onnipotente, fosse cosí poco stimato.
Riputava nel principio, col straparlare del re e dell’imperatore,
intimorirli e farli desistere dal prestar favori a’ colonnesi, e
perciò frequentissimamente passava a parole piene di vituperio, in presenza d’ogni sorte di persone; e ritrovandosi alcun
cardinale spagnolo presente, le diceva piú volentieri, e poi
in fine comandava che li fossero scritte.
Non facendo alcuna di queste prove effetto, passò piú inanzi, e il 27 luglio fece comparer in consistoro il fiscale con Silvestro Aldobrandino avvocato consistoriale, quali esposero che avendo la Santitá sua per delitti scomunicato e privato Marcantonio Colonna, e proibito sotto le medesime censure ad ogni sorte di persona l’aiutarlo o favorirlo, ed essendo notorio che l’imperator e il re Filippo suo figlio l’avevano sovvenuto di cavalli, fanti e danari, erano incorsi nella pena della sentenzia e caduti dalli feudi. Per il che facevano instanza che Sua Santitá venisse alla declaratoria, e mettesse ordine all’esecuzione. Il pontefice rispose che col conseglio de’ cardinali avviserebbe: e licenziatigli, propose in consistoro quello che in caso di tanta importanza fosse da fare. Li cardinali francesi