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libro terzo - capitolo i 21


transferire se non per urgente necessitá, diligente discussione e consenso di tutti; che con tutto ciò essi asserti legati e gli altri precipitosamente erano usciti di Trento, finte certe febbri e infezioni d’aria e testimoni affettati de’ medici, quali l’evento ha mostrato che non erano cause manco di vano timore. Che quand’anco vi fosse stata necessitá di farlo, conveniva trattarne prima col papa e con l’imperatore, che ha la tutela de’ concili; ma tanta fu la loro fretta, che non consultarono manco con loro medesimi. Che era debito ascoltar ed esaminar le contradizioni e pareri di quei padri che parlavano per conscienzia, li quali, se ben erano manco di numero, dovevano esser preferiti come piú savi. Che quando si avesse dovuto partire, non conveniva uscir di quella regione, ma seguendo i decreti dei santi concili elegger un altro luoco in Germania. Non potersi in alcun modo difendere di aver eletto Bologna, suddita della Chiesa, dove certo era che germani non sarebbono andati, e quale ognun poteva per molte cause ricusare; il che non era se non dissolvere il concilio alla sprovvista. Per il che l’imperatore, al qual appartiene defender la Chiesa e protegger li concili generali, per componer li dissidi di Germania, e anco per ridur la Spagna, li altri regni e stati suoi alla vera vita cristiana, vedendo che la partita da Trento, fatta senza ragione, perturba tutto il suo proposito, ricerca essi asserti legati, con gli altri vescovi che partirono, a ritornar in Trento. Che ciò non possono recusare, avendo promesso di farlo, cessate le suspizioni di peste. Il che se faranno, sará cosa gratissima a tutto il populo cristiano. Ma quando non, essi procuratori per special mandato di Cesare protestano la translazione o vero recesso esser illegittimo e nullo, con tutte le cose seguite e che seguiranno; e l’autoritá di essi asserti legati e delli vescovi lá presenti, come pendenti dal nuto del pontefice, non esser tanta che possi dar legge a tutta la repubblica cristiana nella causa di religione e di riforma de costumi, e massime a quelle provincie, li costumi e instituti de’ quali non li sono noti. Similmente protestano che la risposta di Sua

Santitá e la loro non è conveniente, ma illegittima, piena