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298 l'istoria del concilio di trento


s’adoperavano appresso il pontefice con uffici e favori per esser degli eccettuati. Il papa, per il contrario, parlava chiaro che era certificato tutti li oltramontani venir con pensieri di sottopor il pontificato al concilio; che questo era interesse comune d’Italia, che alle altre regioni era preferita per la preminenzia del pontificato, onde tutti dovevano andar per la difesa; che egli non voleva esentarne alcuno, anzi levar tutte le speranze; e dovessero certificarsene, vedendo quanto egli era diligente in mandarvi legati: imperocché, oltre Mantoa e Seripando, vi aveva anco fatto andar Stanislao Hosio Cardinal varmiense.

Il dí dopo pubblicata la lettera dell’imperatore, se ben era dominica, chiamò congregazione generale di tutti li cardinali; trattò di molti particolari concernenti il principio e progresso del concilio; in speciale promise che averebbe sovvenuto tutti li prelati poveri; ma voleva che tutti andassero, e per ultimo termine non li concedeva piú che otto giorni. Mostrò quanto il concilio fosse necessario, poiché ogni giorno la religione era sbandita o posta in pericolo in qualche luoco. E diceva il vero, imperocché giá in Scozia, nel convento di tutta la nobiltá del regno, fu ordinato che non vi fosse alcun esercizio della religione cattolica romana. E volendo la regina, che ritornò in Scozia all’agosto, far celebrar in una privata cappella del suo palazzo, fu a chi bastò l’animo di romper le candele e altri apparati; di che essendo ella mal contenta, e richiedendo in grazia questa sodisfazione di poter aver una messa per sé sola in luoco secreto, e inclinando una parte a darli contento, fu proposto nel pubblico convento un editto di permetterglieli una messa per la sua sola persona. Al quale Giacomo Hamilton conte di Arranca ebbe ordine di contradire, e Arcimbaldo Duglas propose e ottenne che tutti li cattolici che erano con la regina partissero del regno, e quietarono la regina applicando due terzi delle rendite ecclesiastiche a lei, ed un terzo alli ministri della religione introdotta.