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libro quinto - capitolo viii 303


adoperato per squarciar la Chiesa irreconciliabilmente. E qui passò a trattar questa materia, concludendo che se li protestanti non vorranno mutar sentenzia in questo, non vi era via alcuna di composizione.

Finito il parlare, tutti li vescovi si levarono, dissero di voler viver e morir in quella fede, pregarono il re di perseverar in essa, soggiongendo che se li protestanti vorranno sottoscriver a questo articolo, non ricusavano di disputar gli altri; ma quando no, non se li doveva dar altra audienzia, ma scacciarli da tutto ’l regno. Beza dimandò di risponder allora; ma non parendo giusto di trattar del pari un privato ministro ad un cosí gran principe cardinale, fu licenziato il congresso. Li prelati averebbono voluto che con questo il colloquio fosse finito, ma il vescovo di Valenza mostrò che non sarebbe stato con onore; per il che fu un’altra volta congregato a’ 24, in presenzia della regina e delli principi. Parlò Beza della Chiesa e delle condizioni e autoritá di quella, delli concili, mostrando che possono fallare, e della dignitá della Scrittura. Gli rispose Claudio Despenceo, dicendo aver sempre desiderato che s’introducesse colloquio in materia della religione e aborrito dalli supplici che per quella causa si davano a’ miseri; ma aversi ben maravegliato con che autoritá, e da chi chiamati, li protestanti si fossero introdotti nel ministerio ecclesiastico, da chi gli fossero state imposte le mani per esser fatti ordinari ministri; e se pretendevano vocazione estraordinaria, dove erano li miracoli che sono necessari a demostrarlo? Passò a trattar delle tradizioni. Mostrò che, essendovi controversia del senso della Scrittura, si debbe ricorrer ai Padri; che molte cose si credono per sola tradizione, come la consustanzialitá del Figlio, il battesmo dei fanciulli, la virginitá della Madre di Dio dopo il parto. Soggionse che nessun concilio generale, in quello che appartiene alla dottrina, era stato corretto dall’altro. Passarono diverse repliche e dispute dall’una e l’altra parte tra li teologi che erano presenti; e riducendosi la cosa a contenzione, il Cardinal di Lorena, fatto silenzio, propose la materia dell’eucari-