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libro sesto - capitolo v | 391 |
gallicana né dal papa medesimo, e dal re Enrico II li fu
protestato contra; che sopra questo articolo s’inviavano a loro
legati, per aver la Santitá sua piú volte detto che questa contenzione di «indizione» o «continuazione» non era sua, e che
la rimetteva al concilio. Ed oltre l’aver in voce espresso la petizione, gliela lasciarono in scritto. Li legati, dopo consultato,
risposero essi ancora in scritto che ammettevano la scusa delli
vescovi assenti, quanto s’aspettava loro, ma che non potevano
differir sino alla venuta di essi a trattar quello che si doveva
nel concilio, perché sarebbe stato un troppo grand’incomodo
delli padri che giá vi si trovavano; che non hanno potestá di
dechiarare che la indizione del concilio sia nova, ma solo di
presedervi secondo il tenore della bolla del pontefice e la volontá della sinodo. Si contentarono li francesi della risposta
per allora, avendo consultato con li cesarei non esser ben
passar piú inanzi, mentre che negli atti non fosse fatta menzione di continuazione; atteso che, avendo li spagnoli fatto
instanza che alla prima sessione la continuazione fosse dechiarata, quando si premesse molto nel contrario n’averebbe
potuto seguir la dissoluzione del concilio. Ma la risposta delli
legati, che fu da’ francesi pubblicata in quella parte dove diceva l’autoritá loro esser di presedere secondo la volontá della
sinodo, diede assai che dire alli spagnoli, poiché in parole
sottometteva li legati al concilio, che in fatti lo dominavano:
e diceva Granata che era ben un total dominio valersi del
servo in ogni qualitá, anco di patrone.
Non proponendo li legati alcuna cosa per la sessione seguente, li prelati fautori della residenza mossero ragionamento sopra quella materia, e indussero li ambasciatori imperiali, francesi, portoghese e tutti gli altri a far instanza alli legati che si decidesse nella sessione seguente, allegando che, dopo esser proposta e disputata, sarebbe gran scandolo lasciarla indecisa, e si mostrerebbe che fosse per qualche interesse particolare, poiché li principali prelati del concilio e il maggior numero desideravano la determinazione. Li francesi oltre di ciò fecero instanza, congionti con li imperiali, che non si