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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/407

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libro sesto - capitolo vi 401


alla Germania; e per questo aver fatto presentar li articoli di riforma alli legati, e chiamato l’ambasciator Praga per trovar modo di proporli in concilio e stabilirli: il re di Francia esausto, circondato da difficoltá infinite, e in pericolo di esser costretto ad accordarsi con li ugonotti; il che successo, corrino tutti li prelati francesi al concilio e s’accostino alli spagnoli, e si facciano anco autori di altre proposte contra l’autoritá pontificia. Pensò di rimediare alla tempesta, che vedeva prepararsi, con le opere e con le parole: diede ordine di levar quattromila svizzeri e tremila cavalli tedeschi; mandò in Avignone Nicolò Gambara con cinquecento fanti e cento cavalli leggieri; diede denari al duca di Savoia per star armato e opporsi, se ugonotti fossero per descender in Italia; e per impegnare tutti li principi deliberò di trattar una lega defensiva di tutti li cattolici contra le macchinazioni de’ protestanti in ciascun luoco, tenendo per cosa facile che ciascuno condescendesse, se non per altra causa, almeno per liberarsi dalle suspizioni l’uno dell’altro. In Italia li pareva facil cosa indurvi tutti: il duca di Fiorenza tutto suo, Savoia interessato per li suoi aiuti e per il pericolo, veneziani desiderosi di tenir le genti oltramontane fuori d’Italia, il re di Spagna nel bisogno stesso per Napoli e Milano, Francia per la necessitá in che attualmente si trovava. Pertanto fece la proposta in Roma alli ambasciatori imperiale e veneto, e mandò l’abbate di San Solutore per questo in Francia, e al re di Spagna monsignor Odescalco, al quale anco diede instruzione di dolersi col re che li vescovi spagnoli fossero uniti contra la sua autoritá, e di mostrarli che le proposte dell’imperatore sarebbono atte a causar un scisma. Era facile preveder l’esito di questa proposta a chi sapeva (ancorché superficialmente) li fini de’ principi. L’imperatore per niente sarebbe condesceso a cose di sospetto a’ protestanti; il re di Francia tanto era lontano da ovviare l’entrata dei ugonotti in Italia, che averebbe desiderato vedere una total evacuazione del suo regno; Spagna, possedendo

tanto stato in Italia, piú temeva e aborriva una unione di principi italiani, che non desiderava l’opposizione alli eretici; li


Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - ii 26