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446 l'istoria del concilio di trento


Restarono offesi li legati gravemente per le cose dette, cosí per esser contra la determinazione del concilio, come anco perché introducevano una necessitá della comunione del calice; ma molto maggiormente perché quei gesuiti, con tutto che fossero li primi, vollero esser eccettuati ambidua dagli ordini generali con tanta petulanza. Raccordarono il moto che fu da loro eccitato nella sessione: e questo Torres era anco in norma del Simonetta, particolarmente per aver scritto contra il Catarino a favor della residenza che sia de iure divino, con termini, diceva quel cardinale, insolenti: per il che, finita la congregazione, disse alli colleghi che conveniva reprimer l’audacia per dar esempio agli altri; e fu preso partito di farlo con la prima occasione.

Nelle discussioni delli teologi furono uniformi tutti in condannar di eresia le opinioni de’ protestanti nelli proposti articoli, e brevemente si espedivano degli altri. Longhissimi furono li discorsi di ciascuno in provare che la messa sia sacrificio, nel quale si offeriva Cristo sotto le specie sacramentali. Le ragioni principali da loro usate erano: che Cristo è sacerdote secondo il rito di Melchisedech; ma Melchisedech offerí pane e vino, adunque il sacerdozio de Cristo conviene che sia con sacrificio di pane e vino. Di piú l’agnel pascale fu vero sacrificio; e quello è figura dell’eucaristia, onde quella ancora conviene che sia vero sacrificio. Appresso, per la profezia di Malachia, per bocca del quale Dio rifiuta il sacrificio degli ebrei, dicendo «esser il nome suo divino grande fra le genti, e in ogni luoco offerirsi al suo nome oblazione monda», che d’altro non si può intendere, che sia offerto a Dio in ogni luoco e da tutte le genti. Diverse altre congruenze e figure del vecchio Testamento furono allegate, facendo fondamento chi sopra una, chi sopra un’altra. Del Testamento novo era addotto il luoco di san Gioanni, dove Cristo alla Samaritana insegnò esser venuta l’ora quando il Padre sará adorato in spirito e veritá, essendo che «adorar» nella divina Scrittura significa «sacrificare», come per molti luochi apparisce; e la Samaritana del sacrificio interrogò, che da’ giudei