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libro sesto - capitolo x | 489 |
legati mirano di far anco la sessione seguente col medesmo
stile, e dopo di quella proseguire, tirando inanzi il tempo con
dispute, con dottrine e canoni dell’ordine o del matrimonio,
o qualch’altra cosa leggiera, per fuggir, secondo il solito, le
cose sustanziali di riforma. Con queste e altre ragioni ben
amplificate persuase gli ambasciatori ad unirsi insieme e andar
alli legati, e far instanza che per quella sessione si tralasciasse
di parlare de’ sacramenti e di far dottrine o canoni, perché
ormai era tempo di attender ad una buona riforma, levar tanti
abusi e corregger li mali costumi, e operar sí che il concilio
non sia infruttuoso. Il secretario di Spagna non volle assentire, perché, avendo intenzione il suo re che nel fine del concilio almeno fosse dechiarata la continuazione, temeva pregiudicarsi, quando fosse mutato il modo di proceder fino allora
usato di trattar insieme la dottrina e la riforma, poiché quella
mutazione s’averebbe potuto adoperar per argomento che il
novo modo di procedere arguisse novo concilio. L’ambasciator
di Portogallo con longa circuizione di parole inconcludenti,
mostrando desiderar riforma, ma volerla ottener con modi piú
piacevoli, si ritirò dalla compagnia. Il svizzero ancora, vedendo l’esempio di quei doi, e considerato che li veneziani
non erano intervenuti, temendo di commetter errore, disse che
meglio sarebbe stato averci considerazione sopra di novo, prima
che far risoluzione. Gli altri tutti risolvettero di andare.
Parlò per tutti, cosí d’accordo, Lansac, dicendo che dalli loro principi erano mandati per assistere e favorire il concilio, e procurare che si procedesse pertinentemente, non con dispute di dottrina (della quale, essendo tutti cattolici, nessun dubita, ed è superflua in assenza di quelli che l’impugnano), ma per procurare una buona, santa e intiera reformazione de costumi. Ma poiché, non ostanti tante loro remostranze, vedevano che si aveva voluto determinar i principali punti della dottrina controversi, senza toccar se non leggiermente la riforma, pregavano che la seguente sessione fosse implicata solamente in quella, e fossero proposti articoli piú importanti e necessari che quelli di che s’era parlato sin allora. Li legati risposero