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libro sesto - capitolo x |
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formula dell’ordinazione del li lettori nella Chiesa, dove si dice
che studino a legger distinta e chiaramente, acciò il popolo
possa intendere. Ma per saper in che lingua debbiano esser
trattate le cose sacre, non esser bisogno di gran discorsi:
bastar solamente legger il capo XIV di san Paulo Alli corinti,
che, non ostante ogni preoccupazione contraria della mente,
qualsivoglia persona resterá ben informata. E chi vorrá saper qual fosse giá il senso della Chiesa romana, e quando
e perché la corte mutasse pensiero, potrá osservare che
Gioanni papa VIII, dopo aver per l’innanzi fatto una severissima reprensione a’ moravi del celebrar la messa in lengua
slava, con precetto d’astenersene, nondimeno, meglio informato, dell’880 scrisse a Sfentopulcro, loro principe o ver
conte, una longa lettera, dove non per concessione ma per
dechiarazione afferma che non è contrario alla fede e sana
dottrina il dire la messa e le altre ore in lingua slava, perché
chi ha fatto le lingue ebrea, greca e latina, ha fatto anco le
altre a sua gloria; allegando per questo diversi passi della
Scrittura, e in particolare l’ammonizione di san Paulo alli
Corinti: solo comandò quel papa che per maggior decoro in
tutta la Chiesa l’Evangelio si leggesse in latino, e poi in
slavo, come in alcune giá era introdotto, concedendo però
al conte e alli suoi giudici di sentir la messa latina, se gli
piacerá piú quella. Alle qual cose ben considerate doverá
esser aggionto quello che dugento anni apponto dopo scrisse
Gregorio VII a Vrastislao di Boemia: che non poteva permettergli la celebrazione delli divini offici in lingua slava, e
che non era buona scusa allegare che per il passato non sia
stato proibito, perché la primitiva Chiesa ha dissimulato molte
cose che, se ben longamente tollerate, fermata poi la cristianitá, sono state per esanime sottile corrette: comandando a
quel prencipe che con tutte le sue forze si opponga alla volontá del popolo. Le qual cose chi ben osserverá, vederá
chiaro quali fossero le antiche instituzioni incorrotte, e come,
duranti ancora quelle, è stato aperto l’adito per rispetti mondani alle corruttele; e per quali interessi parimente; poiché
indebolito il buon uso, l’abuso ha preso piedi, voltato l’or-