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libro quarto - capitolo i 79


delli regni e stati suoi ereditari, dando a loro e a ciascun di essi facoltá di comparer nel concilio, tener il loco suo, consultar e trattar, consegliare e dar voto e interponer decreto per suo nome, e far ogni altra cosa che egli potesse fare essendo presente; ponendoli in luoco della persona sua, e promettendo d’aver rato quello che da essi tre, o vero da uno sará operato.

I1 pontefice, quantonque avesse molto a cuore che il concilio fosse aperto, con tutto ciò, dopo fattogli principio, non si diede molto pensiero che prelati vi andassero, o perché fosse tutto intento alla guerra che ardeva alla Mirandola, o perché poco ne curasse. Tutta l’opera fu posta dall’imperatore, che vi spinse prima li elettori di Magonza e Treveri, e poi anco Colonia, insieme con cinque altri vescovi principali e li procuratori di molti impediti. Fece anco venir di Spagna alquanti prelati, oltra quelli che s’erano trattenuti in Trento e per Italia sino allora, e d’Italia di quelli dei suoi stati, che pochi altri intervennero: in modo che in tutto il tempo degli otto mesi che quel concilio durò, computati li presidenti e principi, non eccessero mai il numero di sessantaquattro.

Venuto il 1° settembre, giorno deputato alla sessione, con la solita ceremonia s’andò alla chiesa. L’ordine della precedenza fu: prima il cardinale legato, dopo il cardinale Madruccio; seguivano due nonci, e dopo essi li due elettori, non essendo Colonia arrivato; dopo questi, due ambasciatori imperiali, non gionto l’archidiacono; seguiva l’ambasciator del re de’ romani, e poi li arcivescovi e vescovi. Cantata la messa e finite le ceremonie ecclesiastiche, il secretario del concilio lesse un’esortazione per nome delli presidenti ai padri del concilio, in questa sentenza: che della presenzia delli doi principi elettori essendo entrati in speranza che molti vescovi della medesima nazione e d’altre ancora dovessero intervenir al concilio, fra tanto per il luoco sostenuto da loro li pareva necessario far un poco d’ammonizione a se medesimi e a loro, se ben vedevano tutti pronti a far l’ufficio di