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94 l'istoria del concilio tridentino


apertamente disse aver l’autoritá immediate da Cristo. Però soggionse che, parlando delli concili, intendeva che vi fosse congionto il capo, e che nessuna cosa era di maggior servizio per l’unione della Chiesa che il fermar bene l’autoritá pontificia; che egli non averebbe mai consentito di terminar cosa che la potesse diminuire: e del medesimo parere erano tutti li prelati e clero di Francia. E tornando all’instituzione dei vescovi, e parlandone tuttavia con la medesima ambiguitá, finalmente concluse che era una questione interminata. Esortò poi la congregazione a tralasciarla, e diede esso una forma del canone, dove erano omesse le parole iure divino, e in luoco di quelle si diceva «instituiti da Cristo».

Li prelati francesi, che parlarono dopo il Lorena in quel medesimo giorno e nelli seguenti ancora, non trattarono né con l’istessa ambiguitá né col medesimo rispetto all’autoritá pontificia, ma difesero apertamente che l’autoritá de’ vescovi fosse de iure divino, portando le ragioni dette dal cardinale ed esplicandole. E se ben egli, mentre che parlavano, stava con la mano sotto la guancia, in modo che pareva mostrasse sentir dispiacere di quello che dicevano, tuttavia però era ascritto ad ambizione, come se avesse studiosamente procurato che il voto suo fosse commentato. E se ben dalli francesi fosse apertamente defesa la sentenza delli spagnoli, questi però non restarono sodisfatti, cosí perché il cardinale aveva parlato con ambiguitá, come anco perché esso e li prelati si erano dechiarati di non aver per necessario di terminar in concilio la instituzione e la superioritá de’ vescovi esser de iure divino, anzi doversi tralasciare: e maggiormente per la formula dal Cardinal proposta, dove era tralasciato; se ben per loro sodisfazione piú che per altro rispetto erano poste le parole «che sono instituiti da Cristo».

Era l’istesso il fine de’ francesi come de’ spagnoli, di provvedere all’ambizione e avarizia della corte, che ad arbitrio dominava con precetti inutili e di nessun frutto, e cavava quantitá grande di danari, con le collazioni de’ benefici e dispense, dalle regioni cristiane. Ma li spagnoli giudicavano