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152 l'istoria del concilio tridentino


discorso col cardinale Simonetta, risolverono di mandar il padre [Geronimo] Natale, dal quale furono le cose intieramente scoperte. Ed erano gli articoli posti in consulta diciassette, e furono questi:

I. Se il concilio generale, legittimamente congregato col favor dei principi, nel progresso possi mutar l’ordine che il papa ha determinato che si osservi nel trattar le materie, o vero introdurne un altro modo.

II. Se sia utile alla Chiesa che il concilio debba trattare e determinar le cose sí come è indirizzato dal papa o dalla corte di Roma, sí che non possi né debbia far altrimente.

III. Se morendo il papa in tempo che il concilio sia aperto, l’elezione s’aspetti ai padri del concilio.

IV. Qual sia la potestá di Cesare, vacante la sede romana e aperto il concilio.

V. Se, trattandosi delle cose spettanti alla pace e tranquillitá della repubblica cristiana, dovessero gli ambasciatori de’ prencipi aver voto decisivo, se bene non l’hanno trattandosi dei dogmi della fede.

VI. Se li principi possono revocar li suoi oratori e prelati dal concilio, senza participazione delli legati.

VII. Se il papa possi disciogliere o suspendere il concilio senza la participazione dei principi cristiani, e massime della Maestá cesarea.

VIII. Se sia opportuno che li principi s’intromettano per operare che nel concilio siano trattate le cose piú necessarie e ispedienti.

IX. Se li oratori de’ principi possino per loro medesmi esponer alli padri quelle cose che li loro principi commettono che siano esposte.

X. Se si può trovar modo che li padri, cosí mandati dal papa come dai principi, siano liberi nel dire li loro voti in concilio.

XI. Che cosa si possi fare, acciò il papa e la corte romana non s’intromettino ordinando quello che s’ha da trattare in concilio, acciò la libertá dei padri non sia impedita.