Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
libro settimo - capitolo x |
casi debbia esser interpretata e indolcita, ma essa medesma
è la equitá. Nelle leggi umane, dove alcuni casi per li particolari accidenti (se fossero stati preveduti dal legislatore)
non sarebbono compresi nella legge, nasce la dispensa: non
che il dispensatore possi in caso alcuno liberar quello che è
obbligato; né meno se alcun merita la dispensa, ed egli la
neghi, colui però resta sotto l’obbligo. Esser un’opinione perversa persuasa al mondo che il dispensare sia far una grazia;
la dispensa è cosí ben giustizia come qualunque altra distributiva, che pecca il prelato che non la dá a chi si debbe, e
se la dá a chi non debbe. E in somma disse: quando una
dispensa è richiesta, o siamo in caso che, se fosse stato previsto quando la legge si fece, sarebbe stato eccettuato, e qui
vi è obbligo di dispensare, eziandio non volendo; o siamo in
caso che, preveduto, sarebbe stato compreso, e qui non si
estende potestá dispensatoria. Soggionse l’adulazione, l’ambizione e l’avarizia aver persuaso che il dispensare sia far grazia,
come farebbe un patrone ai servi, o vero uno che doni il suo.
Il papa non è un patrone e la Chiesa serva, ma egli è servo
di quello che è sposo della Chiesa, e preposto da lui sopra
la fameglia cristiana per dar, come dice l’Evangelio, a ciascuno la propria misura, cioè quello che gli è debito. E replicò
finalmente non esser altro la dispensa che una dechiarazione
o interpretazione della legge; e il pontefice col suo dispensare
non poter disubbligar alcun ubbligato, ma dechiarar solamente
al non ubbligato che egli è esente dalla legge.
Ritornò il Cardinal di Lorena a Trento il penultimo di febbraro, dopo essersi fermato cinque giorni in Inspruc, nelli quali fu in continua negoziazione con Cesare, col re de’ romani e con li ministri imperiali. E arrivato, trovò lettere del papa, dove li diceva voler la riforma, e che non si differisse piú; e per attenderci si dovessero levar via le parole delli decreti dell’ordine che erano in difficoltá. Le quali lettere il cardinale a studio pubblicò per Trento, dove era noto appresso tutti che li legati avevano commissione contraria. Immediate dalli pontifici in Trento fu usata ogni diligenzia per investigare