Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/169

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libro settimo - capitolo x


attender alla carne e allo spirito, essendo il matrimonio un stato carnale. Che il vero rimedio era con l’educazione, con la diligenzia, con li premi e con le pene provveder continenti e litterati per questo ministerio; ma tra tanto per rimedio della incontinenzia non ordinare se non persone provate di buona vita, e per la dottrina far stampare omiliari e catechismi in lingua germanica e francese, formati da uomini dotti e religiosi, li quali s’avessero da legger al populo cosí de scripto e col libro in mano dalli sacerdoti imperiti; col qual modo li parrochi, se ben insufficienti, potrebbero satisfar al populo.

Furono biasmati li legati d’aver lasciato disputare questo articolo, come pericoloso, essendo cosa chiara che coll’introduzione del matrimonio de’ preti si farebbe che tutti voltassero l’affetto e amor loro alle mogli, figli, e per consequente alla casa e alla patria, onde cesserebbe la dependenzia stretta che l’ordine clericale ha con la sede apostolica; e tanto sarebbe conceder il matrimonio ai preti, quanto distrugger la ierarchia ecclesiastica e ridar il pontefice che non fosse piú che vescovo di Roma. Ma li legati si scusavano che, per compiacer il vescovo di Cinquechiese (il qual aveva richiesto questo non solo per nome del duca, ma dell’imperatore ancora), e per render li cesarei piú facili a non far grand’insistenzia sopra la riforma, che piú importava, erano stati costretti compiacerlo.

Li francesi, veduto che l’opinione piú comune era che un prete potesse esser dispensato al matrimonio, si congregarono insieme per consultare se era opportuno dimandar la dispensa per il Cardinal di Borbone, come Lorena e gli ambasciatori avevano in commissione; e Lorena fu di parer di no, con dire che senza dubbio nel concilio vi sarebbe difficoltá nel persuadere che la causa fosse ragionevole e urgente, poiché per aver posteritá non era necessario, essendo il re giovine, con doi fratelli e altri principi del sangue cattolici; e per aver governo, mentre il re pervenisse alla maggioritá, lo poteva far restando nel clero. Che per differenzie che sono tra francesi e italiani, cosí per causa della riforma come per