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164 l'istoria del concilio tridentino


l’autoritá del papa e dei vescovi, quelli che tenevano opinioni contrarie alle loro studiosamente si sarebbono opposti anco a questa dimanda; che meglio era voltarsi al papa, o vero aspettar miglior occasione; ed esser assai per quel tempo l’operare che non sia stabilita dottrina che possi pregiudicarvi. Fu stimato da alcuni che Lorena nel suo interno non avesse caro che Borbon si maritasse, perché potesse ciò succedere con emulazione e diminuzione di casa sua; ma ad altri non pareva verisimile: prima, perché per questa via si levava ogni speranza a Condé, del quale egli molto piú si diffidava: anzi che il passar Borbon allo stato secolare fosse sommamente desiderato da esso Lorena, il qual, levato Borbone dal clero, sarebbe restato il primo prelato di Francia, e in occasione di patriarca (che egli molto ambiva) sarebbe a lui indubitatamente toccato; dove che essendo Borbon prete, non era possibile pensar di farlo posporre.

Ma il pontefice, ricevuto l’avviso della morte di Mantoa, avendo fra se stesso e con pochi delli piú intimi pensato che fosse necessario mandar altri legati, li quali, novi e non interessati in promesse e in trattazioni, potessero seguir piú facilmente la sua instruzione, la mattina delli 7 marzo, dominica seconda di quadragesima, senza intimar congregazione, come è sempre solito di fare, ma congregati li cardinali nella camera dei paramenti per andar alla cappella secondo il solito, si fermò, ed esclusi li cortigiani e fatte serrar le porte, creò legati li cardinali Gioanni Morone e Bernardo Navagero, acciocché per uffici de’ prencipi o cardinali non fosse costretto nominar persone di non intiero suo gusto. Credeva il pontefice far quell’azione secretamente da tutti, ma nondimeno non potè tanto fare che non pervenisse alle orecchie dei francesi; e il Cardinal della Bourdisiera tanto s’affaticò, che volle parlar al pontefice inanzi che discendesse dalla sua camera, e li considerò con molte ragioni che, volendo crear novi legati, non poteva dar quel carico a persona piú degna che al Cardinal di Lorena. Ma il papa, risoluto, e che sentí con dispiacere non aver potuto ottener la secretezza