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CAPITOLO V

(16 luglio -16 agosto 1563).

[Si propongono i canoni del matrimonio. — Ricevimento del vescovo di Cortona, nuovo ambasciatore mediceo. — Congregazioni sul matrimonio: i francesi propugnano l’annullamento dei matrimoni clandestini. — Esame degli impedimenti del matrimonio. Discussione sull’autoritá dei principi e dei parenti a impedirlo od imporlo. — Disaccordo fra il concilio e l’inquisizione spagnola sull’ortodossia dell’arcivescovo di Toledo. — I legati comunicano gli articoli di riforma agli ambasciatori, che presentano le proprie osservazioni e richieste. — Nuove difficoltá create dal conte di Luna, mentre il Lorena finisce per accordarsi coi legati. — Congregazioni sui canoni riformati. Ancora sui matrimoni clandestini.— Su richiesta dei veneziani si corregge il canone del divorzio per adulterio. — Disputa sul potere della Chiesa nei matrimoni e sulla necessaria presenza del sacerdote.]

Mentre questi vari pareri andavano attorno sopra quelle materie riservate per ultime, deliberarono li legati di espedir quella del matrimonio, con disegno di abbreviar il tempo della sessione e tenerla al piú longo ai 19 d’agosto. Il che anco piaceva molto al Cardinal di Lorena, il quale, avendo avuto risposta di Francia che dovesse satisfar al pontefice coll’andar a Roma, aveva risoluto di farlo in fine del mese, quando però la sessione fosse celebrata. Egli per il vero era costretto a restringersi col pontefice e con li suoi, non solo per gli ordini di Francia ricevuti, ma ancora perché li imperiali e spagnoli erano entrati in qualche diffidenzia di lui, per le cose successe nel trattar la materia della precedente sessione.

Il dí 22 luglio furono dati fuori li anatematismi, poco differenti dal modo con che infine restarono poi stabiliti. La maggior varietá fu che sino allora non si era pensato a quello che