Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/33

Da Wikisource.

libro settimo - capitolo ii


creato dalli cardinali e ha l’autoritá da Cristo, e li preti sono creati dal vescovo ordinatore, ma l’autoritá la ricevono da Dio, cosí li vescovi dal papa ricevono la diocesi, ma da Cristo l’autoritá. La superioritá alli preti de iure divino la provò con autoritá di molti Padri, che dicono li vescovi succeder agli apostoli e li preti alli settantadue discepoli. Disse poi sopra le altre particelle dell’articolo le stesse cose dagli altri dette. Il Cardinal Simonetta ascoltò con impazienza e con frequente rivoltarsi alli colleghi, e stava per interromper il discorso; ma per esser introdotto con tanta ragionevolezza e udito con tanta attenzione dalli prelati presenti, non se ne seppe risolvere.

Dopo questo segui fra’ Antonio di Grossuto dominicano, il qual dopo aver brevemente detto sopra gli altri articoli, si fermò in questo. Fece grand’insistenza sopra le parole di san Paulo dette agli efesi in Mileto, esortandoli alla cura del gregge per esser dallo Spirito santo preposti a reggerlo; e sopra questo fece piú osservazioni. Disse prima esser molto necessario il dechiarare che li vescovi non hanno la commissione del loro ufficio dagli uomini; che quando questo fosse, sarebbono mercenari, a’ quali le agnelle non appartengono; e sodisfatto l’uomo che gli ha dato la cura, non averebbono altro che pensare. Ma san Paulo dimostrò l’obbligo di regger il popolo cristiano esser divino e dato dallo Spirito santo, per concludere che non si potevano scusare sopra alcuna dispensazione umana. Allegò il celebre passo di Cipriano, che ogni vescovo è tenuto render conto a solo Cristo. Aggionse poi che i vescovi di Efeso non erano delli instituiti da Cristo nostro Signore mentre era in carne mortale, ma dal medesimo san Paulo, o altro apostolo o discepolo; e pur tuttavia non si fa menzione alcuna dell’ordinatore, ma il tutto allo Spirito santo s’attribuisce, che non solo abbia data l’autoritá di reggere, ma anco divisa la parte del gregge consigliatagli da pascere. E con questo fece invettiva contra quelli che li giorni inanzi detto avevano che il papa distribuisce il gregge, inculcando che non era ben detto, ed era un ritornar in uso quello che san Paulo detestò: «Io son di Paulo, e io di Apollo»: che il papa