Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/351

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libro ottavo - capitolo ix


parole dell’assoluzione siano declaratorie. Comonque questo fosse, dicevano il decreto non esser fatto per altro, se non per far fra poco tempo un articolo di fede che quelle parole dal parroco prononciate siano la forma del sacramento.

Della irritazione dei clandestini non fu meno che dire di quello che era stato nel medesmo concilio, lodando altri il decreto sino in cielo, e dicendo altri che se quella sorte de matrimoni erano sacramenti, e per consequenza instituiti da Cristo, e la Chiesa in ogni tempo li ha detestati e finalmente li ha annullati, non si sapeva vedere come questo fosse senza notar o d’inconvenienzia o almeno di negligenzia quelli che da principio non vi provvidero. E quando uscí fama della distinzione sopra qual fu il decreto fondato, che si annullava il contratto, che è materia del sacramento, fu cosa difficile per molto tempo far capire che il contratto matrimoniale abbia nessuna distinzione dal matrimonio e il matrimonio dal sacramento, e massime che il matrimonio prima fu indissolubile che sacramento, poiché Cristo nostro Signore non lo prononciò insolubile come instituito da lui, ma come instituito da Dio nel terrestre paradiso: e pur admettendosi che il contratto matrimoniale sia una cosa umana e civile separata dal sacramento, la qual sia annullata, dicevano altri che l’annullazione non toccherebbe all’ecclesiastico, ma al secolare, a cui tocca l’ordinazione e cognizione di tutti li civili contratti.

La ragion allegata per moderar gl’impedimenti matrimoniali era molto lodata per ragionevole, ma insieme osservato che concludeva necessariamente molto maggiori restrizioni delle decretate, non seguendo minor inconvenienti per gl’impedimenti confirmati che per gli aboliti. Il fine del capo delle dispense matrimoniali mosse nelli curiosi una vana questione: se il pontefice romano, coll’aversi assonto di concederle egli solo, aveva ricevuto maggior frutto o danno nell’autoritá sua. A favor del frutto si allegava la quantitá grande d’oro che per questo canale era colato in corte, e le obbligazioni di tanti principi acquistate con quel mezzo, cosí per restar essi sodisfatti nei loro appetiti o interessi, come anco per esser