Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/373

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libro ottavo - capitolo xi


dell’Evangelio del servo fedele, e la dottrina di tutti i santi Padri. Ma il dover venire al fine del concilio fece che si tralasciarono quelle parole, cioè «delli quali essi sono constituiti fedeli dispensatori verso i poveri»; e col silenzio troncate tutte le difficoltá.

Nel capo dei iuspatronati li ambasciatori di Savoia e di Fiorenza fecero instanzia che fossero eccettuati quelli dei loro principi, o vero che non fossero eccettuati altri che l’imperator e li re. Li fu data sodisfazione con eccettuare, oltra l’imperatore, re o vero possessori di regno, li altri grandi e supremi principi che nei loro domini hanno potestá d’imperio.

Nel rimanente fu proposto di legger in sessione tutti li decreti fatti sotto Paulo e Giulio per approvarli. Al che fu repugnato dal vescovo di Modena, dicendo che questo sarebbe stato un derogar l’autoritá del concilio di quei tempi, quando le cose allora fatte avessero bisogno di nova conferma de’ padri, ed era mostrar che questo con quello non fosse tutt’uno, perché nessuno mai conferma le cose proprie: dicendo altri che fosse necessario farlo a ponto per questo, acciò non fosse levata a quelli l’autoritá, con dire che non sono dell’istesso concilio. E li medesmi francesi, li quali altre volte con tanta instanzia avevano richiesto che si dechiarasse il concilio esser novo e non continuato col precedente di Paulo e Giulio, piú degli altri s’affaticavano acciò fosse levata ogni ragione di dubitare che tutti gli atti dal 1545 sino al fine non fossero d’una medesima sinodo. Cosí avviene non solo nelle cose umane, ma anco in quelle della religione, che, mutati gl’interessi, si muta la credulitá! Mirando adonque tutti ad un istesso scopo, fu determinato semplicemente di leggerli e altro non dire, perché con questo si dechiarava apertissimamente l’unitá del concilio e si levava la difficoltá che averebbe potuto portar l’usar parola di «conferma», lasciando a ciascuno intendere come piú gli piacesse, se l’averli letti portasse in consequenza averli confirmati o pur dechiarati validi, o pur inferire che tutta è una sinodo quella che li fece con quella che li ha letti.