Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/401

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libro ottavo - capitolo xii


nelle loro necessitá, averebbe del tollerabile; ma il dire di sovvenirli acciò possino sostener la dignitá, che non vuol dir altro che il fasto e il lusso, non esser altro che un aver perso a fatto la vergogna. Vero è che in cambio s’è fatto un decreto nel decimottavo capo a favor del populo, che le dispense siano date gratuitamente; ma poiché, essendo comandato da Cristo, non se n’era potuto veder l’osservazione, non vi era speranza che questo decreto dovesse far maggior frutto.

Le qual cose essendo opposte al Cardinal di Lorena, imputandoli che le avesse autorizzate con la sua presenza, contra l’espresso comandamento fattoli dal re per lettere delli 28 agosto, delle quali di sopra si è parlato, il Cardinal si defendeva con una sola parola, dicendo che nella congregazione delli 10 novembre, leggendosi li decreti per pubblicare nella sessione degli 11, erano state reservate le ragioni e autoritá del re di Francia e li privilegi della chiesa gallicana. Al che replicava monsignor di Pibrac che da lui e dal collega era stata usata ogni diligenzia per aver copia di quel decreto, né mai l’avevano potuto avere; e che tanto era nei negozi umani non apparire, quanto non essere; oltra che quello non servirebbe niente alle cose pubblicate nell’ultima sessione. Ma quello che si diceva nelli consegli del re e del parlamento in materia del concilio, si può dir che niente fosse rispetto a quello che con libertá francese li vescovi e teologi, e anco li servidori loro, narravano a ciascuno con ogni occasione, con parole derisorie raccontando le discordie e contenzioni fra i padri, le pratiche e interessi con che le cose della reformazione furono trattate; e piú parlavano li piú familiari del Cardinal di Lorena. E passò per maniera di proverbio in Francia che il concilio moderno era di maggior autoritá che il celebrato dagli apostoli, essendo bastato a quello per fondamento dei decreti che cosí fosse parso a loro, senza che vi avesse parte lo Spirito Santo.

Ma in Germania li decreti di riforma non venivano in considerazione alcuna, né appresso protestanti né appresso cattolici. Dalli protestanti la materia di fede sola era esaminata. Dicevano che l’aver detto giá una sola parola inciden-