Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
54 | l'istoria del concilio tridentino |
fa non un regno, ma una tirannide temporale; che leva alla
Chiesa il titolo di sposa di Cristo e la fa serva prostituta ad
un uomo; vuole un solo vescovo instituito da Cristo, e gli
altri vescovi non aver potestá se non dependente da quello;
che tanto è quanto a dire che un solo sia vescovo, e gli altri
suoi vicari amovibili a beneplacito. Che egli voleva eccitare
tutto il concilio a pensar come l’autoritá episcopale, tanto abbassata, si possi tener viva che non vadi a fatto in niente;
perché ogni nova congregazione de regolari che nasce li dá
qualche notabil crollo. Li vescovi aver tenuto l’autoritá sua
intiera sino al 1050: allora, per opera delle nove congregazioni cluniacense e cistercense, e altre in quel secolo nate,
esser dato un notabil colpo, essendo per opera di quelli ridotte
in Roma molte delle funzioni proprie ed essenziali alli vescovi.
Ma dopo il 1200, nati li Mendicanti, esser stato levato quasi
tutto l’esercizio dell’autoritá episcopale, e dato a loro per privilegio. Ora questa nova congregazione l’altro dí nata, che
non è ben né secolare né regolare (come otto anni prima la
universitá di Parigi aveva molto ben avvertito, e conosciutola
pericolosa nelle cose della fede, perturbatrice della pace della
Chiesa e destruttiva del monacato) per superar li suoi precessori tenta di levar a fatto la giurisdizione episcopale col negarla
data da Dio, ma volere che sia riconosciuta precaria dagli
uomini.
Queste cose, a diversi dal vescovo replicate, mossero molti altri a pensarvi, che prima non vi attendevano. Ma fra quelli che qualche gusto dell’istoria sentivano, non meno si parlava di quell’osservazione: sacro præsente concilio, la qual appariva in tutti li testi canonici, [ma], per non esser stata avvertita, era a tutti nova: e chi approvava l’interpretazione del gesuita, chi interpretava in senso contrario a lui che il concilio avesse ricusato di approbare quella sentenzia: altri, per diversa via procedendo, discorrevano che, trattandosi in quell’occasione di cosa temporale e contenzioni mondane, può essere che il negozio passasse in uno o in l’altro modo, ma non bisognava da questo tirare consequenza che convenisse