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72 l'istoria del concilio tridentino


che non si potessero accomodare, quando si levassero gli abusi; e nessun tempo esser piú opportuno di acquistarli di quello, sapendosi certo che non furono mai tanto uniti all’imperatore come allora. Che molti di essi, e specificatamente il duca di Virtemberg, erano di volontá d’intervenir al concilio; ma era necessario darli satisfazione con un principio di riforma: nel che il servizio di Dio ricercava che Sue Signorie illustrissime s’occupassero. Narrò il desiderio del re che si provvedesse al bisogno de’ suoi populi con opportuni rimedi, poiché si come al presente si aveva guerra con gli ugonotti, quando non si rimediasse agli abusi s’averebbe avuto che fare maggiormente con li cattolici, l’obedienzia de’ quali si sarebbe perduta. Che queste erano le cause perché la Maestá sua l’aveva mandato al concilio. Si dolse che di tutta la somma del denaro promesso per imprestito dal pontefice al re non s’era potuto valer piú che di venticinque mila scudi sborsati dal Cardinal di Ferrara, per le condizioni poste nelli mandati che non si potessero esigere se non sotto certe condizioni di levar le pragmatiche di tutti i parlamenti del regno: cosa di tanta difficoltá che levava la speranza di potersi prevalere pur d’un denaro. In fine disse che aveva portato nove instruzioni agli ambasciatori; e però, quando avesse parlato alla sinodo nella prima congregazione per nome del re, all’inanzi non averebbe atteso ad altro che a dire li suoi voti liberamente come arcivescovo, non volendosi intromettere nelle cose del regno, ma lasciarne la cura a loro.

Fu risposto dalli legati senza altra consultazione tra loro, secondo che a ciascuno meglio parve, lodando la sua pietá e devozione verso la sede apostolica, e offerendosi essi ancora di comunicar con lui tutti li negozi. Gli narrarono la grandissima pazienza da loro usata in tollerar la libertá, anzi licenza del dire de’ prelati, acciò non fosse pigliata occasione di dolersi che il concilio non fosse libero; che li inconvenienti occorsi non erano nati dalle proposte fatte, ma per la licenza presa dalli prelati, che erano andati vagando con movere nove questioni. Imperò, essendo ora Sua Signoria illustrissima