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60 | lettere di fra paolo sarpi. |
XX. — Ad Antonio Foscarini.1
Sento molto piacere che V. E. abbia stretto amicizia con il signor presidente de Thou, essendo di realtà compitissimo gentiluomo, affezionato a tutti i buoni. Le sia di avviso che il papa parla al presente con tutte le amorevolezze immaginabili; non fa più menzione di cose acerbe: per il che gli amici che gli credono o mostrano di credergli, ritirano ogni cosa indietro, e forse persuaderebbero tutti, se non fosse che il nunzio non tiene lo stesso modo.
Ho inteso le feste fatte da V. E. nella nascita del duca d’Angiò, veramente regie, essendovi e denari sparsi e conviti pubblici. Il suo antecessore potè, essendo in Moretto, picciol luogo, far qualche cosa alla natività del duca d’Orliens; ma ella in Parigi ha superato ogni magnificenza.
Intorno alle cose del mondo, s’ebbe avviso che Matthias si trovava vicino a Praga quattro leghe, e che l’imperatore apparecchiava la sua partita, la quale disegnava che fosse verso la Sassonia; per dove era quasi risoluto, quantunque il nunzio apostolico gli avesse quasi che protestato che non andasse in luogo di protestanti, e fatto ufficio che andasse in Inspruch. Si sta aspettando l’esito di questa prima mossa. Intendo da persona versata e che (poco è) parte di là, che già sarebbe successo accordo se Matthias fosse assoluto: ma egli ha piuttosto in nome e in apparenza che in esistenza la so-
- ↑ Edita tra le Lettere scelte ec., citate a pag. 48. (Capolago, 1847.)