Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/126

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66 lettere di fra paolo sarpi.

notabili. Lo ringraziai con una mia lettera, dove anco li mandai copia d’alcune cose ch’io ho raccolto, come per assaggio delle molte che tengo in quel proposito. Prego V. S., quando vedrà quel signore, fargli li miei baciamani, e rinnovargli la memoria di me, che gli vivo devoto.

Ho ricevuto le ragioni della precedenza. Non ho ancora messo mano per leggerle, ma ne ringrazio V. S.; siccome le resto molto obbligato per l’avviso che mi dà di monsignor Leschassier, il quale mi riesce nella cognizione de’ canoni ecclesiastici il più dotto uomo c’abbia conosciuto. Egli m’ha scritto molto dottamente e saldamente: adesso mi manda un certo suo discorso sopra una imputazione datali, che mi pare molto erudito e fondato. Vero è che gli ho scritto con qualche libertà, e tanta, che a un Italiano non ardirei scriver così. All’avvenire mi valerò del consiglio di V. S., il quale conosco prudente e amichevole.

Li signori Malipiero, Fulgenzio e Molino1 gli rendono infiniti saluti. Il signor Molino sta in molta espettazione di vedere il Polibio del signor Casaubono, e frattanto è curioso di sapere che cosa il libro conterrà; se sarà semplicemente con note che servino per intelligenza dell’autore, a guisa che Lipsio sopra Tacito; o pure, se appresso conterrà discorsi militari e politici: e prega V. S. che si degni in grazia sua d’investigare sopra ciò, e scriver quattro parole. Fu scritto qui, che il signor Casaubono fosse per mettervi parte delle cose destinate al trat-


  1. Il senatore Domenico Molino, uno dei più dotti patrizi di Venezia e intimo amico di Fra Paolo.