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lettere di fra paolo sarpi. 67

tato De libertate ecclesiastica. Io non posso persuadermelo, poichè sarebbe un prestar occasione a qualche proibizione: se bene, dall’altro canto, sarebbe forse un dar ingresso a queste considerazioni appresso persone che mai le leggerebbono sotto il proprio titolo.

Tengo molto obbligo alla grazia del signor presidente di Thou, che conserva memoria di me. Prego V. S. renderli molte grazie per mio nome, e pregarlo della continuazione e offrirli la mia servitù. Nel rimanente rimango con molto desiderio di far cosa grata a V. S.; alla quale bacio umilmente la mano. Resi al signor Assellineau la lettera. Se a lui piacerà mandar per mio mezzo la risposta, sarà allegata a questa.

Di Venezia, il 27 maggio 1608.




XXII. — Al medesimo.1


Alli giorni passati monsignor Leschassier mi mandò il libretto Trois Remonstrances, che mostra la maravigliosa eloquenza dell’autore. Al presente avendone ricevuto altro esemplare per grazia di V. S., ho donato il primo al signor Molino. Già alcuni giorni, scrissi ch’avrei trovato mezzo per ricevere qualche libro grande, e ho ancora posto tutti li appuntamenti che fanno bisogno per ciò: ma non è opportuno il tempo di valersene, atteso che per li sospetti di peste d’alcuni luoghi, si mandano tutti li


  1. Edita: come sopra.