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lettere di fra paolo sarpi. 69

piate da me per darli compimento, e mandarle: il che sarà presto.

Abbiamo nuove da ogni parte di moti e turbazioni. Sola Spagna sta internamente quieta. Si tiene qua che il Catholicon indorate sii sparso in Olanda.

Le cose di Germania, secondo l’opinione comune, si accorderanno. Io però non veggo che possino ricevere fortuna durabile: dubito d’un accordo pieno di diffidenze, e che sii per tornare in divisione maggiore della presente.

Noi, se a Dio non piace che le cose piglino miglior via, non saremo esenti di spese e travagli; essendo fama che li Spagnuoli pensino d’assaltar Albania. Vediamo ancora qualche moto in Ibernia e in Scozia di considerazione; cose tutte che pronosticano grand’animo e vasti disegni di chi ardisce attaccare tutti in un tratto. Dio faccia che il tutto riesca in aumento della sua Chiesa ed esaltazione del suo nome divino.

Io prego V. S. darmi alcuna nuova di monsignor Dollot, e farmi grato alli signori Gillot, Leschassier e Casaubono; chè per fine di questa, a V. S. e a tutti loro bacio riverentemente la mano. Il padre Fulgenzio li rende infiniti saluti.

Di Venezia, li 12 giugno 1608.




XXIII. — Al medesimo.1


Nell’istesso giorno ho ricevuto due di V. S.: una delli 6, per mano del signor Assellineau; l’al-


  1. Edita: come sopra.