Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/174

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114 lettere di fra paolo sarpi.

stando fuori il padre generale delli Gesuiti, con gran impazienza che fosse innanzi a lui ammesso quel frate, e dovesse aspettar tanto egli, solito esser preferito a qualunque gran prelato di corte. Scrive Fra Fulgenzio a’ suoi amici qua, che egli tornerà presto a Venezia.

Quelli tanti che nelle controversie passate si sono adoperati a favore del pontefice, restano mal sodisfatti vedendosi negletti e favorito un contrario. Li uomini savi non sanno vedere come questo non sii un incitare ciascuno ad offendere; poichè uno del resto di nissuna stima, solo perchè ha offeso, è favorito. Io ammiro la novità, che per lo passato non sono stati ammessi li gran prelati e maggior principi, e li imperatori stessi, senza eccessive umiliazioni, e anzi abiettissime; e questo sii stato ricevuto trionfante. Quel che sarà, il tempo lo mostrerà; ma potrebbe anco essere che chi si tiene di non poter fallare, avesse anco in questo particolare errato.1

La ritirata di monsieur Pithou ha proposta più condecente: mira nondimeno al fine di prima, perchè senza dubbio a chi si prega conviene render grazie non di sole parole. Io dubito che in una tale occasione sii maggior cosa il pregare, che il pagar cinquecento ducati: e perocchè sarà difficile effettuarla, tanto più quanto (come dico) bisognerà pur tuttavia anco aggiungerseli, e meglio sarebbe un mercato e senza altro obbligo. Io ho tanto deside-


  1. Penetrante e insieme arguta puntura, anche perchè quel francescano, da ben altro guidato che dalla coscienza, ebbe a finir male i suoi giorni.